Per approdare a Wall Street ha offerto ai suoi clienti una giornata in beauty farm a 19 euro anziché a 100, una cena al ristorante a un terzo del prezzo del menù e una seduta dal parrucchiere scontata di 40 euro.

Parliamo di Groupon, la community di acquisto locale che, sulla scia dell’entrata del social network per professionisti LinkedIn, ha deciso di approdare in Borsa. E in veste di società quotata l’obiettivo sarebbe già chiaro: guadagnare subito 750 milioni di dollari e per i fondatori portare a casa un bottino di 7 miliardi di dollari. Un traguardo ambizioso incoraggiato però dal breve passato di Groupon che è balzata da un fatturato di 3.3milioni di dollari nel 2009 per approdare a 644.7 nel primo trimestre del 2011.

Anche Google alla fine dell’anno scorso aveva avanzato l’ipotesi di acquisto ed era disposta a rilevare la piattaforma di social deal per 6 miliardi di dollari. Che poco dopo l’offerta si sono rivelati insufficienti. Ma il rifiuto non ha fermato il colosso di Mountain View che, intuite le potenzialità di business e fatturato, ha lanciato Google Offers, un sito clone di Groupon, per facilitare l’incontro a livello locale tra clienti e fornitori di servizi sul web. Più precisamente attraverso l’invio di e-mail promozionali e messaggi sui social network come Facebook, Twitter e Google Buzz. Al momento è attivo solo in alcune città americane, ma nei prossimi mesi è possibile che Google decida di estenderlo ad altri paesi.
Sempre attento a entrare nei business che contano, ‘Big G’ aveva fiutato l’affare da mesi: il meccanismo dell’acquisto scontato online, infatti, funziona molto bene. E soprattutto in tempi di crisi, in cui risparmiare è la parola d’ordine.

Il trend del social deal di Groupon, infatti, in Italia sta rivoluzionando il mercato dell’e-commerce e riscuote grande successo.  Anche la Casaleggio&Associati nel suo Rapporto Annuale sul commercio elettronico diffuso ad aprile 2011 ha riconosciuto il ruolo di leader della community di acquisto: “nel 2010 – è riportato nel rapporto – l’e-commerce in Italia è cresciuto ancora a due cifre (+43% rispetto al 2009), laddove l’aumento è dovuto oltre che ad una crescita fisiologica e ad una maggior diffusione della Rete, anche all’ingresso di nuovi player mondiali come Groupon e Amazon, sia in termini di volumi complessivi che di polarizzazione, si manifesteranno nel prossimo biennio con l’assorbimento, o con la scomparsa, di molte realtà nazionali di medie e piccole dimensioni.”

E a rincorrere il successo di Groupon dopo Google Offers ci prova anche Amazon che nella città di Boise in Idaho ha appena lanciato Amazon Local. Anche in questo caso si tratta di social deal, con sconti uguali o superiori al 50%. Il test in Idaho potrebbe però ampliarsi a tutti i paesi in cui opera Amazon e di conseguenza anche in Italia.

L’approdo in Borsa intanto è atteso con trepidazione anche dagli altri social network  tra cui Pandora, la radio web più diffusa al mondo, e Twitter. Facebook, invece, non ha ancora manifestato alcun desiderio di sbarcare a Wall Street. Secondo le prime stime degli analisti, Groupon potrebbe arrivare ad essere valutata 20 miliardi di dollari. Una cifra che, se confermata, dopo l’ingresso nel mondo delle quotazioni diventa il record di offerta pubblica iniziale (IPO) per un social network.

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