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A lezione da Berlusconi

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Silvio Berlusconi sembra credere che i valori delle famiglie italiane siano far figli fuori dal matrimonio, circondarsi di ragazze discinte e disponibili e violare le leggi per poi salvarsi modificando la legislazione con provvedimenti ad personam.

Se così non fosse, Berlusconi non potrebbe proporsi come portavoce dei valori familiari e salvatore di quelle famiglie che vogliono scegliere liberamente “quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia“, come ha scritto nel messaggio ad una associazione di mamme.

Tuttavia la realtà è talmente palese che appare una beffa continuare a subire le storie raccontate da questo “signore”, come la storia dei valori familiari e quella della legge sullo stalking, legge che il nostro ha citato ieri insieme a quella contro la violenza sessuale come meriti del suo governo.

Si tratta invece di una legge (che peraltro non riguarda solo vittime donne, come invece Berlusconi ha fatto apparire) foriera di errori ed i cui effetti positivi, già modesti, saranno ridotti ulteriormente con la prescrizione breve.

Prescrizione breve voluta dalla maggioranza di governo e che fa uno sconto pure agli autori di reati di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale di gruppo, corruzione di minorenne e pratiche di mutilazione genitale femminile.

Tutto ciò in totale contrasto alla sbandierata difesa delle donne ma in sintonia con i veri principi manifestati nella vita da questo “signore” i cui slogan falsi hanno veramente stancato noi mamme non femministe, non sessantottine ma educate dalle suore e con famiglie tradizionali, che vogliamo essere libere di scegliere di non far sentire ai nostri figli queste “lezioni” dal signor Berlusconi.

Non per moralismo, ma per rispetto della verità e della coerenza.

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