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Quota 75

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Chi vuole davvero capire le ragioni delle dimissioni di Mario Orfeo dalla direzione del Tg2 e prevedere le qualità professionali ed etiche del suo successore, deve ficcarsi nella testa questo numero: 75.

Mario Orfeo è stato un direttore che ha prudentemente pilotato il suo Tg nell’area del governo, del resto il suo nome faceva parte di una rosa concordata dalla maggioranza in una delle riunioni “politiche” convocate nella residenza di Palazzo Grazioli, usata per riunioni di varia natura e con partecipazioni multiple.

Le disgrazie del direttore sono iniziate quando il Quirinale, infrangendo una lunga tradizione, preferì concedere una intervista esclusiva al Tg2, ignorando i microfoni del Tg1, quasi certamente perchè il Tg di Minzolini aveva ed ha perso ogni parvenza di servizio pubblico, trasformandosi in una edizione secondaria del Tg di Emilio Fede.

A carico di Orfeo, per altro, come sibilano i berlusconiani nei corridoi di viale Mazzini, ci sarebbe anche la decisione di non partecipare in prima persona al pestaggio mediatico contro il presidente della camera Fini e di aver concesso a lui e ai magistrati ingiuriati dai loro imputati uno straccio di diritto di replica, quasi una bestemmia nel tempio nella stagione delle videocassette a reti semiunificate .
Da qui le disgrazie di Orfeo, che ovviamente tutti negheranno, e la sua decisione di andare al Messaggero.

Al suo posto dovrà arrivare una donna o un uomo con il mandato di garantire la definitiva militarizzazione del Tg2, e di conquistare  quella quota 75 che corrisponde, punto più punto meno, alla somma giornaliera degli ascolti del Tg1, del Tg2, del Tg5, di Italia1, di Rete4.

Andrò in tv a difendermi“, ha dichiarato il presidente imputato e per farlo, senza contraddittorio alcuno, ha bisogno del controllo integrale delle reti e dei tg.

Non a caso il senatore Butti ha già predisposto una bozza di regolamento che lascerà mano libera ai Tg e chiuderà le trasmissioni che non piacciono al grande oscuratore.

L’Autorità di garanzia del settore che, pure ha in mano dati spaventosi, finge di non sapere e di non vedere. Sarà il caso di cominciare a far trillare le nostre sveglie anche sotto quelle finestre, prima che i cecchini appostati a quota 75 riescano a fare a pezzi quello che ancora vive dell’articolo 21 della Costituzione…

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