La casta ieri ha salvato Alfonso Pecoraro Scanio. La Camera dei deputati ha detto no alla concessione dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche a carico dell’ex ministro dei Verdi, sotto inchiesta per corruzione al Tribunale dei ministri. Oggi al Senato è toccato al senatore Alberto Tedesco, ex assessore regionale alla Sanità del governo di Nichi Vendola. La Giunta per la immunità, presieduta da Marco Follini, ha ascoltato il senatore che si è autosospeso dal Pd e su cui pende una richiesta di arresto della procura di Bari accusato di concussione, frode e corruzione nell’inchiesta sulla sanità pugliese. Un primo esame dell’ordinanza con cui il gip aveva chiesto la custodia cautelare per l’imprenditore sanitario  era stato svolto dai componenti della giunta la scorsa settimana. La decisione dell’aula di Palazzo Madama arriverà soltanto tra due settimane. Tedesco appena uscito da palazzo Madama dichiara ai cronisti: “Ho presentato alla giunta gli elementi in base ai quali ritengo sussistente il fumus persecutionis. Un atteggiamento persecutorio oggettivo nei miei confronti” (continua)
Servizio di David Perluigi, montaggio Paolo Dimalio

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