Il mondo FQ

Napoli, la procura apre un’inchiesta
sulla web tv del Comune

L'indagine sulla nuova tv online è partita dopo le proteste dell'Ordine dei giornalisti e di diversi cronisti precari, che hanno accusato l'amministrazione del capoluogo campano di favorire il lavoro nero con la decisione di far lavorare gratis pensionati della Rai e de 'Il Mattino'
Icona dei commenti Commenti

Fascicolo senza indagati. Ipotesi di reato, abuso d’ufficio. E’ stata aperta, con prudenza e in sordina, l’inchiesta giudiziaria sulla web tv del comune di Napoli. La cura il sostituto procuratore Giancarlo Novelli, della sezione reati contro la pubblica amministrazione. I carabinieri hanno acquisito copia della documentazione relativa all’intera procedura di assunzioni. Culminata, dopo l’annullamento di un primo bando, nella nomina diretta del giornalista pensionato Rai Giuseppe Mariconda alla direzione della televisione pubblica on line, e nell’avvio delle trasmissioni, iniziate il 31 dicembre scorso. Al progetto al momento lavorano i dipendenti comunali che compongono l’ufficio stampa dell’ente e diversi cronisti esterni, per lo più pensionati della Rai e del quotidiano Il Mattino, che prestano la loro opera a titolo gratuito.

La notizia dell’indagine della procura guidata da Giandomenico Lepore – che in un primo momento aveva chiesto l’archiviazione, respinta dal gip – segue le polemiche scatenate dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania e da un considerevole numero di cronisti precari riuniti in un coordinamento. Gli organismi di categoria hanno accusato il comune di Napoli di incentivare il lavoro nero e di penalizzare le giovani generazioni. Sostanzialmente escluse da criteri di reclutamento che hanno privilegiato maturi e pensionati cronisti che possono permettersi di lavorare gratis.

C’è poi la questione dell’annullamento del bando. Venne indetto nel periodo natalizio del 2009 per fissare i requisiti richiesti al professionista che avrebbe dovuto accompagnare e dirigere la nascita della web tv. Requisiti assai severi: 20 anni, poi ridotti a 10, di iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti ed esperienze pluriennali in tv, nella carta stampata e in testate online. Tre giornalisti hanno partecipato e hanno dimostrato il possesso dei titoli: il direttore doveva essere scelto tra uno di loro. Ma il Comune ha poi ‘resettato’ il bando. Decisione che il Consiglio di Stato ha ritenuto infondata, accogliendo il ricorso dei tre giornalisti vincitori della selezione e notificando gli atti al Comune il 16 dicembre scorso. La magistratura amministrativa ha ordinato all’amministrazione comunale di avviare la web tv solo attraverso i vincitori del bando e di sospendere nel frattempo ogni altra attività, quando la nomina di Mariconda (che non aveva partecipato alla selezione) era già stata ormai formalizzata. Proprio ieri due dei tre giornalisti, Angela Mazzocchi e Francesco Bellofatto, hanno diffuso una nota nella quale chiedono perché il Comune partenopeo “dopo 35 giorni sta ancora disubbidendo al Consiglio di Stato”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione