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‘Ndrangheta, blitz contro la cosca Commisso Arrestato l’ex sindaco di Siderno

L'operazione di polizia e carabinieri ha portato al fermo di Alessandro Figliomeni, ex primo cittadino del comune calabrese, e altri 52 presunti affiliati, con l'accusa di associazione mafiosa
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Blitz contro la cosca Commisso di Siderno, una delle più potenti della ‘ndrangheta. L’operazione condotta questa mattina da polizia e carabinieri di Reggio Calabria ha portato all’arresto di 53 presunti affiliati con l’accusa di associazione mafiosa. Tra di loro anche l’ex sindaco di Siderno, Alessandro Figliomeni, è stato sottoposto a fermo: secondo l’accusa sarebbe inserito a pieno titolo nella cosca.

Alessandro Figliomeni, ex Forza Italia poi transitato nell’Mpa, è stato sindaco di Siderno sino al marzo scorso quando ha deciso di candidarsi alle elezioni regionali nella lista “Autonomia e diritti con Loiero presidente” dopo avere aderito all’Mpa. In seguito alla decisione di candidarsi alle regionali di Alessandro Figliomeni, la maggioranza dei consiglieri comunali di Siderno si sono dimessi provocando lo scioglimento dell’ente che è adesso gestito da un commissario prefettizio.

L’inchiesta che ha portato agli arresti di questa mattina ha proseguito l’operazione “Crimine”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e Milano nel luglio scorso, e ha permesso di delineare ulteriormente gli assetti e l’operatività dell’articolazione della cosca Commisso che ha la sua base operativa a Siderno, ma ramificazioni in altre regioni ed all’estero, in particolare in Canada. Con l’operazione Crimine, coordinata dalle Dda di Reggio Calabria e Milano, erano state colpite le più importanti e potenti famiglie della ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, oltre alle loro proiezioni extraregionali ed estere. L’operazione aveva portato all’arresto di oltre 300 persone e, di fatto, aveva “destrutturato” le cosche egemoni nel capoluogo reggino, nella fascia tirrenica ed in quella ionica in cui opera la cosca Commisso. In carcere era finito pure Antonio Figliomeni, fratello di Alessandro, perché ritenuto uno dei reggenti della locale ‘ndrangheta.

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