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Governatore Cota, la Corte dei conti indaga
sul suo avvocato perché ha troppi incarichi

Luca Procacci è al tempo stesso legale del goverantore, della Regione Piemonte e componente del Co.re.com, comitato regionale per le comunicazioni con delega alla par condicio, ruolo per cui riceve una paga mensile
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Prima il ricorso al Tar per le elezioni regionali fatto dall’ex governatrice Mercedes Bresso. Adesso l’indagine sul suo avvocato, Luca Procacci. Per il presidente della Regione Piemonte,  Roberto Cota finito un problema ne comincia un altro. La Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo dopo l’esposto fatto dall’associazione radicale Adelaide Aglietta il 15 ottobre affinché venga accertato “l’eventuale danno erariale” dopo l’accumulo di cariche di Procacci, che è al tempo stesso legale di Cota, della Regione Piemonte e componente del Co.re.com, comitato regionale per le comunicazioni con delega alla par condicio, ruolo per cui riceve una paga mensile

“Diamo atto alla Corte dei Conti del pronto riscontro al nostro esposto e attendiamo l’espletamento delle indagini – ha detto Giulio Manfredi, del Comitato nazionale Radicali – altrettanta solerzia non dimostra il presidente Cota, da cui attendiamo una risposta”.

Procacci e Cota vennero già criticati perché il legale dell’esponente leghista a maggio divenne anche il difensore “ufficiale” della Regione nell’ambito del ricorso al Tar per le irregolarità delle elezioni di marzo. La scelta venne giustificata dal fatto che l’Avvocatura regionale non aveva membri in grado di seguire il caso. A questo problema se ne aggiunge un altro. Secondo i radicali “la legge regionale dice che i componenti del Co.re.com devono dare ‘garanzia di assoluta indipendenza dal sistema politico istituzionale’”, e Procacci non risponde alla richiesta, essendo molto vicino alla Lega Nord.

Manfredi spiega: “Il decreto del Presidente Cota del 26 giugno 2008 nomina Luca Procacci componente del Co.re.com in rappresentanza delle minoranze consiliari”. E dunque: “O vale la legge o vale il decreto; ma per la gerarchia delle fonti giuridiche prevale la legge e la nomina di Procacci è illegittima”. Per via di questa regola in passato il Tar rimosse il presidente Corecom, Massimo Negarville, perché troppo vicino al centrosinistra.

Il 14 ottobre scorso, al momento della presentazione dell’esposto dei Radicali, Luca Procacci replicava: “In ambito politico non ho nessun ruolo. I radicali vadano a rileggersi la legge regionale, che non dice quello che affermano loro. Non vedo incompatibilità. Se poi la legge non va bene, quando saranno in maggioranza la cambieranno. Ma per ora non possono impedirmi di esercitare come libero professionista”. Ora a rileggersi la legge regionale sarà la procura della Corte dei Conti.

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