Il sole delle Alpi dalla scuola di Adro “non si tocca” perché “non c’è la volontà di togliere” quei simboli “altro che mancano i soldi”. A scriverlo è Oscar Lancini, ormai noto sindaco del paese in provincia di Brescia, rispondendo alle mail di diversi cittadini che gli chiedevano di rimuovere i 700 soli delle Alpi, simbolo registrato della Lega Nord. Lancini risponde a tutti e in modo chiaro.

A Daniele P., che si presenta come un cittadino di “Roma ladrona” e gli chiede chi pagherà la rimozione dalla scuola del simbolo leghista, Lancini risponde: “Non c’è la volontà di toglierli, altro che mancano i soldi. Non ho commesso nessun reato quindi rimangano. Piaccia o no”. A Nicola P. che gli ricorda come nelle scuole deve essere esposta solo la bandiera italiana, come previsto dalla Costituzione, il sindaco invia un messaggio che chiude con un l’inno del Carroccio: “Forse non ha capito che quel simbolo non si tocca, piaccia o no a lei e a quelli che la pensano come lei! Padania libera”.

Queste sono due mail dell’otto e del nove ottobre. Quindi tre giorni fa. Quando era ormai certo che i simboli dovessero essere rimossi, così come invocato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini e, infine, dal provveditore agli studi della Lombardia, Giuseppe Colosio. Eppure il sindaco di Adro non ne vuole sapere. Come dire: se ne frega. E ieri, a un avvocato che, sempre via mail, offriva una donazione di cento rotoli di carta igienica con stampato il simbolo leghista, il sindaco ha gentilmente risposto: “E’ troppo ruvida avvocato, può andare bene per il culo di qualche terrone. Padania libera”.

La mail era sarcastica ma gentile. “La presente per comunicarvi che poiché sono rimasto colpito dalla Vostra iniziativa di porre il Sole delle Alpi, simbolo apolitico, sulle suppellettili della Vostra scuola, sono pronto a donare 100 rotoli di carta igienica sulla quale sia stampata la relativa effige, poiché o il lavoro si fa bene o non lo si fa così che ogni momento della vita degli alunni sia accompagnato da questo prezioso simbolo socio-culturale che li preservi da contaminazioni straniere. Attendo Vostra cortese conferma per spedizione. Cordiali Saluti”. Ricevuta la risposta del sindaco l’avvocato non demorde. E replica: “Non avevo dubbi sulla Sua sensibilità, comunque mi riservo di donare ugualmente questo simpatico gadget di carta igienica padana ai suoi concittadini. Se decidesse di tornare in Scozia dai suoi avi celti me lo faccia sapere che le offro il biglietto, di tasca mia”.

C’è anche chi, come Davide, chiede lumi al sindaco. “Leggo ancora polemiche sulla scuola di Adro e pure altre sul fatto che alla mensa scolastica non sarebbe più possibile scegliere l’alternativa alla carne di maiale per i bambini musulmani. Ma è obbligatorio? E sui simboli, come è finita? E’ costretto a toglierli? Pagano da Roma o dovete trovarli voi? Non ci si capisce molto. Con cordialità, buon lavoro”. Alla mail, più che cordiale e conciliante, Lancini lapidario risponde: “Tutte balle”.

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