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Napoli, il senso dell’assessore per la Mobilità

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L’assessore alla Mobilità del Comune di Napoli, Agostino Nuzzolo, è “molto attento all’emergenza disabili”, lo dice lui stesso. Salvo emergenze personali, s’intende. E questo lo dice una fotografia che ritrae la sua Alfa Romeo Coupé parcheggiata in un posto riservato ai dipendenti di Palazzo San Giacomo portatori di handicap. È del 16 luglio, ed è stata scattata da Gianluca Attanasio, dipendente del comune, pluricampione italiano di nuoto paralimpico e Ambasciatore del Movimento per l’etica e la cultura nello sport (Mecs), che ha pizzicato l’auto dell’assessore parcheggiata dove non dovrebbe.

Indignato, Attanasio ha scritto una lettera-denuncia formalmente notificata al sindaco Rosa Russo Iervolino , all’assessore alla Mobilità, all’assessore alla Legalità Luigi Scotti e al comandante dei Vigili urbani, il generale Luigi Sementa (di recente rinviato a giudizio per lo schiaffo dato a un cronista de Il Napoli). In oltre due mesi, nessuna risposta. Neanche dal segretario del Pd Pierluigi Bersani, che Attanasio ha interpellato per l’appartenenza di Nuzzolo al partito.

Finita qui? Neanche per sogno. Ora il campione di nuoto vuole andare a parlare faccia a faccia direttamente con Berlusconi: aver chiesto l’intercessione di Daniele Capezzone non gli basta. La sua battaglia non è sul singolo episodio: “La macchina se ne va – dice – i problemi dei disabili restano”. E soprattutto resta l’indifferenza. “È come una violenza nascosta. Napoli è una città malata. Non per la gente, ma per chi la amministra. In pubblico non fanno altro che invitarci a parlare, denunciare e poi se un cittadino onesto lo fa viene lasciato solo. Siamo sopraffatti dall’illegalità. È come se ci dicessero piuttosto: Girate la testa dall’altra parte”.

Poi c’è quell’incontro  in ascensore, tra uno spostamento e l’altro negli uffici del Comune. “Questo non me lo dovevi fare” avrebbe risposto Nuzzolo ad Attanasio. “Tu stai bene? E pensa a stare bene”.

L’assessore alla Mobilità chiarisce: “Era una questione di emergenza: dovevo fermare un dirigente che stava andando via e allora mi sono fermato dov’è capitato. È stata una cosa di pochi secondi. Io ero lì vicino. È una storia montata da un dipendente insoddisfatto. Lui insiste, si dibatte, si dimena”. Ma soprattutto l’assessore precisa: “Non era una sosta pubblica per disabili, è quella creata per i dipendenti comunali”. E dunque come fanno, se lei sosta nei posti loro riservati? “Ma era venerdì sera, non c’erano dipendenti”. È vero che era estate e le giornate erano più lunghe ma il sole che si vede nella foto pare più un sole di mezzogiorno, anzi diciamo delle 13.40, orario presente sulla denuncia del fatto.

La faccenda non mette di buon umore Nuzzolo che però dopo qualche minuto richiama. Perché, con calma, ci tiene a spiegare. Dell’emergenza, dei parcheggi a solo uso dei dipendenti, di quanto lui sia sensibile alla “emergenza disabili”. “Io sono un assessore – commenta – che motivo avevo di parcheggiare in un’area per portatori di handicap quando ho diritto a un posto tutto per la mia auto a cinque metri da lì?”. Appunto, è esattamente questo che Attanasio chiede di sapere.

di Alessandra Erriquez

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