Si è recentemente concluso il vertice di Cernobbio che, a nostro modesto parere, ha ribadito la carenza di idee della nostra classe politica-economica-industriale. Nulla è uscito di concreto. L’unica idea buona, seppure assai generica, è stata l’invito del governatore Draghi a imitare il modello tedesco, subito stroncata come una “roba da bambini” dal ministro Tremonti. Forse perché mentre in Germania si punta da tempo sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili, in Italia si parla di un ritorno al nucleare.

Traendo spunto dalla vicenda Fiat-Melfi, nei giorni scorsi abbiamo quindi invitato il Presidente della Repubblica a presenziare all’evento, ora dedicato al sindaco di Pollica Angelo Vassallo, che porterà i prossimi 8, 9 e 10 ottobre a Perugia professionisti ed imprenditori desiderosi di fare bene il proprio mestiere riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale delle loro attività, in modo da vedere da vicino le enormi opportunità fornite dal rispetto dell’ambiente al nostro Paese ed alla nostra economia. Lo abbiamo fatto con Maurizio Pallante, presidente di MDF, e Fabio Salviato, già presidente di Banca Etica. Una forte lettera aperta al Presidente Napolitano e a Sergio Marchionne con proposte concrete, precise e realizzabili per una nuova politica economica-industriale italiana.

Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica,

Il protrarsi della grave crisi finanziaria, economica, sociale e ambientale che ha colpito il mondo intero ha innescato da tempo una profonda riflessione sulla sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. Dopo anni di mobilitazione, impegno e campagne della società civile, che noi ci onoriamo di rappresentare, temi come la finanza etica e lo sviluppo sostenibile sono finalmente entrati nell’agenda dei potenti, anche se siamo ancora ben lungi da un cambio di paradigma che oggi appare essenziale.

Abbiamo molto apprezzato il suo recente intervento nella vicenda del licenziamento dei tre operai di Melfi. In questi mesi la FIAT, la principale azienda italiana, ha spesso occupato le prime pagine dei giornali, dalle vicende di  Termini Imerese, passando per Pomigliano d’Arco, all’ipotesi di delocalizzazione in Serbia per arrivare oggi a Melfi. Nel suo illuminato e distensivo intervento lei auspica “un passo avanti e un confronto pacato sul futuro dell’azienda “.

Noi sottoscritti, come rappresentanti della società civile ma anche forti della nostra esperienza rispettivamente come fondatore e presidente del Movimento della Decrescita Felice e come fondatore e già presidente della Banca Etica, Le offriamo la nostra disponibilità a tale confronto, certi di poter fornire un contributo sostanziale, avvalendoci anche della collaborazione e consulenza tecnica dell’Ing. Mario Palazzetti, già responsabile del Centro Ricerche FIAT, e di numerosi altri esponenti sia del mondo dell’Università che del mondo economico e industriale.

Le soluzioni per disinnescare le tensioni sindacali, per creare nuovi posti di lavoro di qualità, per rilanciare la FIAT e, ancor più, per uscire dalla crisi economica esistono già e sono a portata di mano, è solo un problema di volontà politica. Il mercato dell’auto è ormai saturo: in Italia circolano oltre 35 milioni di vetture, è chiaro che il futuro della FIAT non può essere solo nell’auto, che, oltretutto, ha un elevato impatto ambientale e sociale (basti pensare agli incidenti stradali). Occorrono nuove idee, occorre diversificare e percorrere nuove strade.

Quando si parla di innovazione e nuove idee, in genere si guarda al futuro. Noi sosteniamo invece che le idee e le soluzioni esistono già e appartengono al passato, un passato che però nessuno ha mai voluto realizzare. Nel 1972 l’Ing. Mario Palazzetti brevettò il cogeneratore: si trattava di un semplice motore d’auto,  che può essere installato in qualsiasi casa, alimentato a metano, collegato ad un alternatore e capace di produrre energia termica ed elettrica (da cui il nome co-generatore). Tale macchina ha un rendimento energetico almeno doppio rispetto alle tradizionali caldaie, il che significa anche dimezzare il consumo di energia da fonti fossili e quindi la CO2 prodotta.

Purtroppo, chissà perché, nessuno in Italia ha sviluppato su ampia scala tale idea, su cui ora sta investendo la Germania: la Volkswagen, con il sostegno del governo tedesco, da qui al 2015, utilizzando come base il motore della Golf, produrrà ben 100.000 cogeneratori che forniranno l’energia equivalente a ben due centrali nucleari! Perché non può farlo anche la FIAT, che ne detiene il brevetto? Ci sarebbe nuovo lavoro per migliaia e migliaia di operai, un lavoro utile alla società e all’ambiente e in Italia non ci sarebbe più il bisogno di riaprire lo spinoso e controverso capitolo del nucleare.

Questo è solo un primo esempio di quelle che noi amiamo chiamare le “tecnologie della decrescita”, ovvero quelle tecnologie cioè che consentono di creare ricchezza e occupazione di qualità riducendo l’impatto sull’ambiente e il consumo di risorse. Tecnologie per riqualificare gli edifici e ridurre i consumi energetici, per ridurre la produzione di rifiuti, per riciclare le materie prime, per produrre energia da fonti rinnovabili. In questo campo potremmo essere all’avanguardia e non temere la concorrenza di nessuno, neanche della forte economia cinese o americana. Ma ci vuole una classe imprenditoriale sensibile e illuminata, e ci vuole il convinto sostegno di una rinnovata classe politica, che sia capace di una visione più alta e lungimirante rispetto al solito nucleare, grandi opere o inceneritori.

L’8 ottobre p.v., con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Perugia e della regione Umbria, si terrà a Perugia il primo convegno italiano sulle tecnologie della decrescita. Interverranno numerosi industriali che, nella loro attività economica, stanno già realizzando questa rivoluzione, questo salto culturale. Verrà proposto un patto per mettere in rete conoscenze e tecnologie, creare sinergie, rilanciare il comparto tecnologico e industriale italiano riducendo l’impatto ambientale e il consumo di risorse e creando nuovo posti di lavoro di qualità e ricchi di senso e di valore. Ci guadagneranno gli imprenditori, i lavoratori, i cittadini e anche le generazioni future, cui lasceremo in eredità un mondo migliore e più vivibile.

Cogliamo l’occasione per invitarLa a presenziare a questo importante appuntamento e Le chiediamo di concedere all’evento il Suo Alto patrocinio. Saremmo molto onorati dalla Sua presenza o quantomeno, da un Suo messaggio di sostegno.

Restiamo a Sua completa disposizione per ulteriori chiarimenti e per un incontro.

Certi della Sua cortese risposta, Le porgiamo distinti saluti.

Maurizio Pallante

Presidente del Movimento della Decrescita Felice

Mail: maur.pallante@gmail.com

Sito Web: www.decrescitafelice.it

Fabio Salviato

Già Presidente di Banca Etica

Presidente di SEFEA (Società Europea Finanza Etica e Alternativa)

Presidente di ETICA SGR

Mail: fsalviato@bancaetica.com

Sito Web: www.bancaetica.it

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