Fino ad oggi le parole di Ciancimino jr e Spatuzza hanno trovato puntuali riscontri e – malgrado questa sia una partita mortale combattuta solo da pochi magistrati coraggiosi – nessuno è riuscito ancora a smentirli e a delegittimarli.

A minacciarli mortalmente – secondo un terribile collaudato copione – ci stanno riuscendo come le cronache di queste ore dimostrano, il primo con il rituale invio di proiettili, il secondo con l’esplicita oscena ostilità delle istituzioni emblematicamente annunciata con il rifiuto d’ogni protezione e garanzia decisa – malgrado il parere contrario dei magistrati – dai soliti servi che il padrone ha piazzato al vertice di ogni struttura statale!

Non può un serio studioso di criminologia non correre con il pensiero ai soliti servizi segreti pilotati dai vari burattinai del collaudato comitato mafia-politica. Un vertice della corruzione in Italia cui si riferiva preoccupato il mafioso Masino Buscetta nei colloqui con Giovanni Falcone e Dick Martin (FBI).

Valgano per tutti le parole profetiche pronunciate poco prima della morte da Paolo Borsellino che si vuol far dimenticare e si osa perfino calpestare con le dichiarazioni oltraggiose berlusconiane ed i silenzi andreottiani.

Fuor di verbale si può affermare che si percepisce una valida volontà di vuotare il sacco senza calcoli o timori, circondati da una società per nulla degna di questi due signori perchè formata da una grande massa di ignavi su cui domina una cricca multicolore con un seguito di servi attratti dal fatto che  ̶  senza arte nè parte  ̶  oggi una qualsiasi prostituta od un cialtrone incolto può diventar famoso e temuto, scortato non da gorilla privati ma da agenti e militari pagati con i denari di cittadini succubi e beoti!

Dice Ciancimino jr che “non c’è nessuna voglia di sapere al di fuori degli uffici giudiziari… nessuna voglia di ricordare”, affermando una verità che tutti constatiamo appena proviamo a confidare ai nostro prossimo il fondamentale, decisivo, vitale bisogno di conoscere senza tabù né misteri il nostro passato, di attribuire tutte le responsabilità di mandanti rimasti per troppi anni impuniti, di proseguire una esistenza non più insidiata dalla peggior feccia che mai si era vista depredare e drogare menti e cuori d’Italia!

A che serve indagare sui fatti ormai lontani dei primi anni novanta? A sapere quale fu il reale ruolo dei vecchi e nuovi padroni della repubblica italiana! E a capire se questi signori  ̶  volgari e mendaci, saccheggiatori di Stato pronti ad usare ogni mezzo mediatico per ingannare e sottomettere cittadini creduloni ridotti a spettatori subalterni – son ben più mostri di quel che già risultano a chi ancora conservi un barlume di senso critico, di sana voglia di vivere, di seria responsabilità verso i propri cari e di conoscenza dei fatti italici.

Siamo personalmente convinti che chi ha avuto la faccia di abusare di parole sacre come “Italia”, “Libertà”, “Famiglia”, “Amore” può aver costruito la propria chance sul sangue delle stragi di quegli anni e lo ha potuto impunemente fare grazie ad una maggioranza assoluta della popolazione analfabeta o dealfabetizzata soprattutto sul piano civico e per compenso arrogante, cui tutto ciò ovviamente poco cale e pertanto, anche se il sistema consentisse scelte elettorali, incapace di dar luogo a manifestazioni valide di volontà politica.

In Italia a fronte di una diffusa crescente arroganza i livelli di cultura anche solo elementare sono drammaticamente bassi e del tutto insufficienti per una convivenza effettivamente civile, il che rende la nostra democrazia una declamazione vana e lo Stato di Diritto una forma priva di sostanza e del tutto avulsa dalla realtà del Paese, come ci ricorda autorevolmente lo studioso Tullio De Mauro.