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Immigrati, la rivolta di Rosarno

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di Antonio Massari
 

Alle 14 la tensione s’è ormai traferita al municipio di Rosarno, dove un gruppo di cittadini chiede di parlare con il sindaco, mentre i 350 immigrati lasciano la fabbrica in disuso, quella dove hanno vissuto fino a oggi, per raggiungere un’altra baraccopoli sulla via che porta a Gioia Tauro. C’è voluta la mediazione della Caritas per convincere gli immigrati a lasciare i propri alloggi di fortuna. Scortati dai carabinieri in assetto antisommossa hanno preso posto in due pullman gialli e hanno abbandonato la baraccopoli. Forse per sempre. E’ stata la seconda giornata di forte tensione, con blocchi stradali sin dalle dieci del mattino, quando un gruppo di braccianti, per lo più africani, ha paralizzato le vie d’accesso al paese. Intorno a mezzogiorno i primi tafferugli con i rosarnesi. Un ragazzo e’ stato arrestato dai carabinieri per aver tentato di investire un immigrato con la motozappa. Mentre un militare è stato preso nel primo pomeriggio a sprangate forse da un migrante. Da Palermo e Catania stanno arrivando i reparti mobili della Polizia.

Aggiornamenti:

Ore 16: Il rosarnese che aveva cercato d’investire gli immigrati con una motopala è stato arrestato. Un suo compaesano protagonista di una colluttazione con un extracomunitario è invece in stato di fermo. In totale finora sono state arrestate sei persone, mentre altre tre sono state fermate. Intanto viene smentito il ferimento di un carabiniere.

Link: La rivolta degli extracomunitari, scene di guerriglia a Rosarno

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