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Elezioni Sicilia, il candidato arrestato si dimette ma solo da sindaco. Resta in lista alle regionali con Musumeci

L'obiettivo del candidato di Forza Italia - ai domiciliari per truffa, tentata truffa e turbativa d’asta - è quello di ottenere la libertà prima possibile e svolgere quindi la sua campagna elettorale per le regionali senza limitazioni. Dimettendosi dalla carica di primo cittadino, infatti, verrebbero meno le esigenze cautelari
Elezioni Sicilia, il candidato arrestato si dimette ma solo da sindaco. Resta in lista alle regionali con Musumeci
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Si è dimesso da sindaco ma non perché lo hanno arrestato due giorni fa. Al contrario Antonello Rizza ha deciso sì di lasciare l’incarico di primo cittadino di Priolo, in provincia di Siracusa, ma solo per portare avanti la sua campagna elettorale in vista delle elezioni regionali in Sicilia. E pazienza se dal 14 ottobre scorso si trova agli arresti domiciliari per truffa, tentata truffa e turbativa d’asta. Ad annunciare le dimissioni è stato il suo legale, l’avvocato Domenico Mignosa, sottolineando che il suo assistito non intende ritirarsi dalla corsa per la conquista di un seggio all’Assemblea regionale siciliana in sostegno di Nello Musumeci.

Già prima dell’arresto, Rizza era coinvolto in quattro procedimenti giudiziari con 22 capi d’imputazione. Che ora salgono a 25: l’ormai ex primo cittadino ha chiesto di essere sottoposto al più presto a interrogatorio da parte del gip di Siracusa. L’obiettivo del candidato di Forza Italia è quello di ottenere la libertà prima possibile e svolgere quindi la sua campagna elettorale per le regionali senza limitazioni. Dimettendosi dalla carica di primo cittadino, infatti, verrebbero meno le esigenze cautelari. Anche per questo motivo, sempre tramite il suo legale, ha sollecitato di potere chiarire la propria posizione davanti al giudice. Arrestato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Siracusa sulla gestione di appalti al comune di Priolo, quello di Rizza è subito diventato un caso politico. Da una parte, infatti, il suo partito ha attaccato la magistratura, con Gianfranco Micciché che ha accusato i pm di “giustizia ad orologeria“. Dall’altra Musumeci – che prenderà anche i voti di Rizza – ha rivendicato di non aver voluto candidare l’ormai ex sindaco nella lista del suo movimento, Diventerà Bellissima.

Un passaggio che oggi ha provocato gli attacchi di Giancarlo Cancelleri. “Musumeci mente e continua a mentire, considerando i siciliani degli stupidi. L’ultima menzogna – dice l’aspirante governatore del M5s – è stata svelata proprio da Rizza, il candidato di Forza Italia che è stato arrestato: Musumeci ha detto che per tre volte ha respinto la richiesta di Rizza di essere candidato nella lista Diventerà Bellissima, Rizza invece risponde di non avergli mai chiesto nulla. Musumeci mente quindi, anche perché a Siracusa non è stata presentata la lista di Diventerà Bellissima”.

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