La polizia nazionale e la guardia civil intervengono per bloccare il referendum per l’indipendenza della Catalogna. Dopo che questa mattina i catalani si erano presentati ai seggi sotto la pioggia, sono iniziati gli interventi degli agenti. Le forze di polizia hanno caricato i cittadini concentrati a protezione delle scuole e degli edifici. Una volta entrati nei seggi hanno sequestrato le urne e cercato di impedire il voto. Un voto che il premier Mariano Rajoy a seggi chiusi ha detto: “Non c’è mai stato. Quella alla quale abbiamo assistito oggi è stata una messa in scena. Il nostro stato di diritto mantiene la sua forza e resta in vigore, reagisce di fronte a chi vuole sovvertirlo”.

In alcune zone ci sono stati scontri e la folla è stata spostata con la forza. Alcuni video mostrano come la polizia abbia persino sparato contro le persone usando proiettili di gomma. Una persona è stata colpita a un occhio e un’anziana è rimasta ferita. La polizia ha inoltre caricato una folla di civili usando anche i lacrimogeni in un comune vicino a Girona, Aguiviva, riferisce T3. In immagini diffuse dall’emittente la Guardia Civil in tenuta antisommossa attacca a manganellate decine di persone fra cui persone anziane pacificamente sedute per terra in difesa del seggio. Secondo un testimone, Albert Contrada, gli agenti spagnoli hanno sequestrato un’urna. In tutto, i feriti nella giornata di scontri sono 761. La sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha aggiunto su Twitter di “esigere la fine immediata delle cariche della polizia contro la popolazione indifesa“.


Il ministro dell’Interno di Madrid annuncia che ci sono anche nove poliziotti e due agenti della guardia civil feriti e parla di un’azione “proporzionale”. Per il governo catalano invece si tratta di una “repressione franchista“. “Una “vergogna per lo Stato”, ha detto il presidente Carles Puigdemont. Il portavoce della Generalitat ha informato i cittadini che in ogni caso il 73% dei seggi è aperto e funziona normalmente. Alle ore 15 lo stesso Turull ha riferito a La Vanguardia che ha votato la metà degli aventi diritto.

Rajoy: “Oggi non c’è stato un referendum, ma una messa in scena” – A urne chiuse il premier Mariano Rajoy ha dichiarato che “oggi non c’è stato nessun referendum, ma una messa in scena”. La Spagna, ha aggiunto, “è una grande nazione, una democrazia avanzata e tollerante ma anche ferma e determinata al rispetto dello stato di diritto”. Rajoy ha poi ringraziato “le forze di sicurezza dello Stato che hanno tenuto fede agli obblighi e rispettato il mandato della Giustizia davanti ad un attacco così grave alla nostra legalità”. Per il premier c’è stato il “fallimento di un progetto che ha provocato situazioni indesiderate e che ha causato un danno molto grave alla convivenza, un bene che dobbiamo recuperare. Non chiuderò nessuna porta, sono sempre per il dialogo ma nel quadro della legge e della democrazia”. Poi ha sottolineato come il referendum in Catalogna sia “un ricatto di pochi”, perché “la maggioranza del popolo catalano non ha partecipato alla sceneggiata degli indipendentisti“, ha aggiunto. “Queste persone hanno dato prova di senso civico e grande rispetto per i principi che sono alla base della nostra convivenza: oggi abbiamo constatato la forza della democrazia spagnola”, ha aggiunto.

Irruzioni e barricate – Agenti in tenuta anti-sommossa hanno fatto irruzione nel seggio di Sant Julia de Rumis a Girona, dove alle 9.15 era previsto dovesse votare il presidente catalano Puigdemont che ha quindi cambiato luogo. Dove non ci sono stati scontri, gli indipendentisti stanno rispondendo alle operazioni di polizia cantando l’inno catalano e il coro “votarem“. Altri elettori catalani hanno costruito barricate a protezione dei seggi per impedire l’accesso alla polizia: tavoli, sacchi pieni di terra, tavole di legno, armadi e altri oggetti vengono ammucchiarti per ostacolare l’intervento degli agenti.

“Repressione franchista” – “Dai tempi del franchismo” non si vedeva una repressione e una “violenza di Stato” come quella esercitata oggi dalle forze spagnole “contro la democrazia” in Catalogna, ha detto il portavoce del governo. Tafferugli e spintoni con la polizia si sono verificati davanti ad alcuni seggi a Barcellona e a Girona, in particolare quando gli elettori si sono rifiutati di far entrare gli uomini della Guardia Civil nei seggi. Alcune persone si sono messe davanti agli ingressi oppure si sono sdraiati a terra opponendo resistenza passiva, ma sono stati spostati con la forza. “Un capo del governo codardo ha inondato di polizia la nostra città. Barcellona città di pace, non ha paura”, è il tweet della sindaca di Barcellona, Ana Colau, rivolto al premier spagnolo Mariano Rajoy

Ancora code ai seggi – Tutto rimane tranquillo invece nei seggi dove non è arrivata la polizia: con in mano la scheda stampata da casa e la carta d’identità, le persone in fila aspettano il loro turno per dire sì o no all’indipendenza. Nonostante le notizie e i molti video che circolano sulla mano dura delle forze dell’ordine in molti seggi della capitale della regione autonoma, la gente attende ore per poter votare, nella stragrande maggioranza per il ‘‘, secondo quanto dicono. Al ‘Centre de dia de gent gran’, un centro anziani nel quartiere centrale di Sant Antoni, abitato da classe media agiata, Nuria, 37 anni, ha appena votato dopo sei ore in piedi e dopo essersi svegliata alle 5.30, racconta. Diversi cittadini dicono di essersi decisi a partecipare dopo aver visto le immagini della “repressione di Madrid“. “La Spagna ci ha perso per sempre dopo oggi, comunque vada”, assicura una donna.

I Mossos rimangono passivi – Il prefetto Enric Millo, ha giustificato l’intervento della polizia spagnola nei seggi perché, ha affermato, quella catalana – i Mossos – “ha anteposto criteri politici a quelli professionali”. “Siamo stati costretti a fare quello che non volevamo fare” ha detto. Le pattuglie dei Mossos, la polizia di Barcellona, si sono limitate solamente alla verifica senza chiudere i seggi né sequestrare le urne. Dopo qualche minuto di controlli avevano lasciato gli edifici tra gli applausi della popolazione. La guardia civil sta identificando gli agenti che per la loro “passività” e per non aver rispettato il mandato del giudice ora rischiano di incorrere nel reato di disobbedienza.

CRONACA ORA PER ORA

20.28 – Rajoy: “Oggi non c’è stato nessun referendum”
“Oggi non c’è stato alcun referendum, è chiaro a tutti”: così il premier spagnolo Mariano Rajoy in diretta tv. “Il nostro stato di diritto mantiene la sua forza e resta in vigore, reagisce di fronte a chi vuole sovvertirlo”, ha aggiunto.

20.18 – Almeno 761 feriti
Sale ad almeno 761 il numero di feriti dopo le cariche della polizia in Catalogna. Lo riferisce il governo locale citando i servizi di emergenza, scrivono El Pais e La Vanguardia.

19.59 – “Porteremo la Spagna davanti ai tribunali internazionali”
Lo stato spagnolo dovrà rispondere della violenza esercitata contro la Catalogna davanti ai tribunali internazionali. Lo ha affermato oggi il portavoce del governo catalano Jordi Turull.

19.38 – Donna denuncia: “Mi hanno rotto le dita di una mano”
Una giovane di 33 anni ha denunciato la rottura delle dita di una mano “una a una” e di aver subito molestie “denigranti” da parte degli agenti della polizia nazionale nel corso dell’intervento nel collegio Pau Claris di Barcellona per impedire il referendum sull’autonomia della Catalogna. La giovane è stata soccorsa da un’equipe di sanitari e ricoverata all’ospedale di Sant Pau.

17.00 – Sindaca Colau: “Più di 460 feriti in Catalogna”
Il sindaco di Barcellona Ada Colau ha detto che ci sono “più di 460 feriti in Catalogna” per le cariche della polizia. Colau ha aggiunto su Twitter di “esigere la fine immediata delle cariche della polizia contro la popolazione indifesa”.

16.45 – Polizia nazionale carica i pompieri a un seggio
Agenti antisommossa spagnoli hanno caricato con i manganelli un gruppo di vigili del fuoco catalani, in divisa e con il casco, che stavano presidiando un seggio in cui si votava per il referendum catalano. E’ quello che si vede in un breve video diffuso da vari media, fra cui l’Independent, che dice che è stato girato a Barcellona. Nelle immagini si vedono gli agenti che allontanano i pompieri colpendoli con i manganelli sulle gambe e con calci.

16.10 – Colpito da infarto dopo una carica: è grave
Un uomo tra i 50 e i 60 anni è stato colpito da un infarto dopo una carica della polizia nazionale spagnola che cercava di impedire le operazioni di voto a Lleida, centro ad ovest di Barcellona. Lo scrive La Vanguardia, per il quale l’uomo è “molto grave”. Secondo fonti locali, medici presenti gli hanno praticato tecniche di rianimazione sul posto fino a quando i servizi di emergenza lo hanno portato in ospedale. La polizia aveva caricato un gruppo di cittadini schierati a proteggere urne e schede.

15.45 – Ancora lunghe file ai seggi
Lunghe file di votanti si vedono ai seggi di Barcellona nei quali non sono ancora arrivate la Guardia Civil e la Polizia nazionale. Nonostante le notizie e i molti video che circolano sulla mano dura delle forze dell’ordine in molti seggi della capitale della regione autonoma, la gente attende ore per poter votare, nella stragrande maggioranza per il ‘Sì’, secondo quanto dicono.

15.40 – Guardia Civil sta identificando i Mossos: rischiano accusa per reato di disobbedienza
La Guardia Civil sta identificando gli agenti dei Mossos d’Esquadra che non avrebbero agito per impedire il referendum sull’indipendenza sospeso dalla Corte Costituzionale. Non avendo rispettato il mandato del giudice, i Mossos potrebbero incorrere nel reato di disobbedienza.

15.25 – Calcio, Federazione e Liga: “Barcellona-Las Palmas si gioca”
La Federazione spagnola e la Liga non danno per rinviata la sfida di campionato tra Barcellona e Las Palmas, in programma oggi alle 16,15 e il club azulgrana non può deciderlo in maniera unilaterale. Dopo gli eventi che hanno avuto luogo oggi in Catalogna in tutto il giorno, il Barça, unilateralmente, starebbe cercando di garantire che la partita non sia giocata e i media spagnoli doopo aver dato per certa la sospensione correggono il tiro. Il club catalano ha già chiesto alla Federazione di sospendere l’incontro, ma questa ha dato per ora la luce verde alla sfida, così come i Mossos e LaLiga. Le due squadre sono in viaggio verso lo stadio e gli stessi giocatori del Barcellona avrebbero comunicato al presidente Bartomeu che intendono giocare la sfida.

15.00 – “Ha votato il 50% degli aventi diritto”
Il portavoce della Generalitat Jordi Turull, citato da La Vanguardia, afferma che “in questo momento ci dicono che ha votato un 50%” degli aventi diritto.

14.45 – Calcio: per i media “annullata Barcellona-Las Palmas”
Dopo una lunga mattinata di voci e contatti, la sfida tra Barcellona e Las Palmas, in programma oggi alle 16.15 al Camp Nou è stata sospesa, secondo quanti riportano i siti dei quotidiani spagnoli. Gli incidenti avvenuti in diversi punti di Barcellona, hanno portato le forze dell’ordine a prendere la decisione non essendo in grado di garantire la sicurezza della partita. Il Barcellona, che aveva già chiesto il rinvio della sfida, attraverso la richiesta del presidente Josep Maria Bartomeu, ha chiesto una relazione alla Giunta di Sicurezza per determinare se fossero in grado di garantire la sicurezza della sfida.

14.15 – Piquè al voto: “Le immagini parlano da sole”
Gerard Piquè al seggio per votare nel referendum sull’indipendenza della Catalogna: il difensore del Barcellona, nel giorno della partita di campionato con il Las Palmas che è ancora in forse, è stato accolto da una folta schiera di cameramen e fotografi e da molti applausi. “Tutto questo è una vergogna, le immagini parlano da sole”, ha detto il difensore catalano, secondo Marca online, riferendosi alle tensioni e all’intervento della polizia per vietare la consultazione.

13.50 – Manifestazione a Madrid per l’unità della Spagna
Alcune centinaia di persone stanno manifestando nel centro di Madrid in favore dell’unità della Spagna e contro il referendum per l’indipendenza che si sta cercando di tenere in Catalogna in queste ore. Circa 300 persone si riunite in Plaza Mayor sventolando bandiere spagnole.

13.30 – Madrid: “Nove poliziotti e due guardie civili”
Nove poliziotti e due guardie civili sono stati feriti in modo lieve durante gli interventi in diversi luoghi della Catalogna per bloccare il referendum sull’indipendenza sospeso dalla Corte Costituzionale. Lo comunicano fonti del governo spagnolo. Il ministro dell’Interno, Juan Ignacio Zoido, ha spiegato che gli agenti hanno “neutralizzato” circa 70 stazioni elettorali e ha assicurato che le loro azioni sono state “proporzionate”.

13.25 – Uomo ferito a un occhio da proiettile di gomma
Un uomo è rimasto ferito a un occhio, colpito da un proiettile di gomma sparato dalla polizia, nel corso degli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti che in Catalogna cercano di votare per il referendum sull’indipendenza.

13.15 – Guardia Civil: “Abbiamo agito in modo proporzionato”
“La Guardia Civil resiste a provocazione e molestie esercitando in modo proporzionato le sue funzioni a difesa della legge”. Così con un tweet il corpo di polizia nazionale spagnolo si difende dalle accuse di aver fatto ricorso ad un eccessivo uso della forza

13.00 – Calcio: Barcellona chiede sospensione della partita contro Las Palmas
Nel giorno del referendum per l’indipendenza della Catalogna, il Barcellona ha chiesto alla Federcalcio spagnola di sospendere il match in programma oggi contro il Las Palmas, previsto alle 16.15 al Camp Nou. La decisione di sospendere o meno la gara appartiene alla Federazione e non alla Liga spagnola. Ma dalla Federazione, secondo quanto riporta ‘Marcà affermano che la partita sarà giocata come previsto, a meno che le autorità di polizia diranno che non si può giocare a causa di pericoli di ordine pubblico. D’altra parte, il Las Palmas, in una nota, ha annunciato che giocherà con una bandiera spagnola ricamata sulla maglia la partita di oggi contro il Barcellona. Mentre il Barca giocherà con la bandiera catalana sul collo della maglia, come ha detto il vice presidente del club catalano, Jordi Cardoner.

12.50 – Ministero Sanità catalano: “Nessun ferito grave”
E’ stato corretto il bilancio provvisorio dei feriti nelle cariche della polizia spagnola nei seggi elettorali in Catalogna. Sono 38, fra di loro non ci sono feriti gravi, ha precisato il ministero della sanità catalano, citato da La Vanguardia online.

12.35 – Ministero Sanità catalano: “Tre feriti gravi”
Le cariche della polizia spagnola, che ha usato anche proiettili di gomma, contro la folla in attesa davanti ai seggi per il referendum in Catalogna hanno fatto tre feriti gravi. Lo riferisce il ministero della sanità catalano. I feriti al momento sono 38, ha precisato su Twitter, la maggior parte dei quali non gravi. Nove persone sono state ricoverate.

12.30 – Magistratura interverrà contro i Mossos
La magistratura spagnola interverrà contro i Mossos per essersi comportati come “una polizia politica” non rispettando l’ordine di chiudere i seggi elettorali oggi in Catalogna. Lo riporta El Pais citando fonti che sottolineano come la polizia autonoma catalana “abbia tradito la fiducia che procuratori e giudici hanno riposto in lei fino all’ultimo”.

12.20 – Forcadell: “La Spagna deve spiegazioni al mondo”
“La Spagna dovrà spiegare al mondo che cosa ha fatto oggi in Catalogna”, ha detto la presidente del parlamento catalano Carme Forcadell. “Sono orgogliosa dei cittadini catalani – ha aggiunto dopo avere votato in un seggio a Sabadell – che hanno dimostrato pacificamente il loro amore per la democrazia”.

12.10 – Autorità catalane: “38 feriti, tre gravi”
Secondo i dati delle autorità catalane, un totale di 38 persone sono rimaste ferite, tre seriamente, durante le operazioni di polizia degli agenti inviati dal governo spagnolo per impedire il referendum. Lo scrive sul proprio sito El Mundo.

11.55 – Barricate ai seggi contro la polizia
Gli elettori catalani stanno costruendo barricate a protezione dei seggi per impedire l’accesso alla polizia che è già intervenuta in diverse località della Catalogna per sgomberare e sequestrare urne. Le barricate vengono costruite con tavoli, sacchi apparentemente pieni di terra, tavole di legno, armadi e altri oggetti posti davanti ai seggi per ostacolare l’intervento degli agenti.

11.35 – Puigdemont: “Brutalità ingiustificata, una vergogna per sempre”
La “brutalità ingiustificata” della polizia contro gli elettori catalani è “una vergogna che accompagnerà per sempre l’immagine dello Stato spagnolo” ha detto il presidente catalano Carles Puigdemont.  “Violenza, manganelli, proiettili di gomma, contro gente che pacificamente voleva esercitare il diritto di voto. “Oggi lo stato spagnolo ha perso molto più di quando già aveva perso. Oggi in Catalogna abbiamo vinto molto più di quello che avevano già vinto”, ha detto il leader catalano, accolto da una folla di cittadini e giornalisti.

11.10 – “La polizia spagnola usa proiettili di gomma”
La polizia spagnola avrebbe usato proiettili di gomma contro le persone che protestano contro l’intervento degli agenti contro il voto in Catalogna. Sui social network girano numerosi filmati in questo senso.  Un ricercatore di Princeton, Jordi Graupera, ha postato un video nel quale un membro della Guardia Civil spara verso la folla a Barcellona e una foto in cui si vede il proiettile di gomma, di color verde. Anche l’account Twitter di The Local Spain parla di polizia che usa proiettili di gomma.

11.05 – Turull: “73% dei seggi è aperto”
Nonostante la repressione della polizia spagnola, in Catalogna il 73% dei seggi è aperto e funziona normalmente: lo ha affermato il portavoce del governo catalano Jordi Turull.

10.55 – Turull: “Dai tempi del franchismo non si vedeva repressione democrazia”
Il portavoce del governo catalano Jordi Turull ha affermato che “dai tempi del franchismo” non si vedeva una repressione e una “violenza di Stato” come quella esercitata oggi dalle forze spagnole “contro la democrazia” in Catalogna.

10.35 – Puigdemont vota in un altro seggio
Il presidente della regione autonoma di Catalogna Carles Puigdemont ha evitato il seggio dove avrebbe dovuto votare, a Sant Julià de Ramis, che era stato sgomberato poco dopo le 9:00, e ha votato a Cornellà de Terri.

10.20 – Prefetto: “Mossos irresponsabili”
“Un’escalation irresponsabile da parte della autorita catalane”. Così è intervenuto Enric Millo, il delegato del governo spagnolo in Catalogna su quanto sta accadendo nella regione. Sabato era stato chiaro sul voto per l’indipendenza della Catalogna spiegando che la polizia avrebbe impedito di realizzare il referendum, rispettando però i diritti civili.

10.15 – Iglesias: “Intervento ripugnante”
“Manganelli, anziani travolti. Quanto sta facendo il Partido Popular alla nostra democrazia mi ripugna. Sono corrotti, ipocriti, inutili”. E’ il duro commento su twitter del leader di Podemos Pablo Iglesias dopo l’intervento con la forza della polizia spagnola nei seggi per impedire il voto in Catalogna.

9.50 – Ferita un’anziana a Barcellona
Un’anziana è stata ferita nell’irruzione della polizia spagnola nel collegio Freire del quartiere di Roquetes a Barcellona, riferisce Europa Press. Gli agenti spagnoli, in tenuta antisommossa, sono intervenuti con la forza in diversi collegi elettorali.

9.45 – Polizia nazionale cerca di impedire consultazione
Primi feriti e interventi delle ambulanze per il referendum in Catalogna dove la polizia nazionale cercando di impedire il voto.

9.15 – Cominciano le operazioni di voto
Le operazioni di voto sono iniziate in diversi collegi elettorali in Catalogna che hanno potuto aprire alle 9. In alcuni seggi sta intervenendo la polizia spagnola. Migliaia di persone si sono concentrate in tutto il paese davanti ai seggi, che in molti casi sono difesi dai trattori del sindacato dei Contadini catalani

8.30 – Mossos controllano ma non chiudono i seggi
Le pattuglie del Mossos poste a controllo dei seggi in Catalogna si sono limitate alla verifica senza chiudere i seggi nè sequestrare le urne. Dopo qualche minuto di controlli hanno lasciato i seggi tra gli applausi.

 

Articolo Precedente

Referendum Catalogna, polizia manganella un gruppo di vigili del fuoco schierato in difesa dei seggi

next
Articolo Successivo

Referendum Catalogna, più di 2 milioni di voti: 90% per il Sì. Puigdemont: “Ora mediazione”. Ue: “E’ questione interna”

next