A Noli, in provincia di Savona,  il 30 settembre verrà inaugurata una targa alla memoria di Giuseppina Ghersi, una 13enne savonese violentata e uccisa da un gruppo di partigianiil 30 aprile del 1945, perché accusata di collaborazionismo con il regime fascista. Ma l’iniziativa ha riaperto i conti con la Storia nel paesino ligure di meno di 3mila anime e ha alimentato polemiche tra chi difende la targa ricordo e chi intravede una strumentalizzazione politica. Ma apparentemente ha diviso anche l’Anpi, con la delegazione provinciale che si è schierata contro la targa e i vertici nazionali che hanno ribadito la condanna per gli “atti di vendetta e violenza” anche oggi rispetto alla “vicenda terribile e ingiustificabile dello stupro e dell’assassinio” della ragazzina.

A proporre la targa è stato il consigliere di centrodestra Enrico Pollero, idea poi fatta propria dal Comune. “Dopo aver letto la storia di Giuseppina Ghersi – ha raccontato – ho pensato che bisognava fare qualche cosa per ricordare una bambina di 13 anni uccisa senza motivo”. Con un padre partigiano, “in montagna per diciotto mesi”, Pollero ha sottolineato la volontà di ricordare la vittima e “non chi ha combattuto dalla parte sbagliata“. Secondo il consigliere in ogni caso “dall’altra parte non c’erano solo criminali e disgraziati”. Nell’idea di Pollero, sostenuta dal sindaco della cittadina del ponente ligure, medaglia d’oro della Resistenza, la targa potrebbe essere strumento di una “vera riappacificazione“.

L’Anpi provinciale ha protestato: “Giuseppina Ghersi era una fascista. Protesteremo col comune di Noli e con la prefettura” ha detto Samuele Rago, presidente provinciale. Come riporta il Secolo XIX, per Rago “la pietà per una giovane vita violata e stroncata non allontana la sua responsabilità per la scelta di schierarsi ed operare con accanimento a fianco degli aguzzini fascisti e nazisti. Se qualcuno vuole fare qualcosa per la sua memoria dovrebbe vigilare ed agire per impedire che il fascismo risollevi la testa”. E ancora: “Eravamo alla fine della guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili“, ha commentato. Ma la dichiarazione è stata accolta con gelo dagli stessi vertici dell’associazione dei partigiani che ribadisce la posizione di condanna verso tutti “gli atti di vendetta e violenza perpetrati all’indomani della Liberazione. E lo fa anche oggi rispetto alla vicenda terribile e ingiustificabile dello stupro e dell’assassinio”. La segreteria ha ribadito in ogni caso che “singoli episodi, per quanto gravissimi, non intaccano i valori della Resistenza e della Guerra di Liberazione nazionale, grazie a cui l’Italia, dopo anni di guerra, violenze e dittatura, ha conquistato pace, libertà e democrazia”.

Le parole dell’Anpi provinciale non sono piaciute nemmeno a Bruno Spagnoletti, dirigente Cgil in pensione: “Non riesco a capire come si possa giustificare l’esecuzione di una bambina di 13 anni”. Al suo disappunto si è unita l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani che non ha condivide la posizione di Rogo e “l’ostilità a una iniziativa, come quella del Comune di Noli, che si limita a rendere la dovuta memoria a una vittima innocente degli eccessi della guerra di Liberazione”.

Ma a sinistra le posizioni sono diverse. Per i dirigenti del Pd Giacomo Vigliercio, segretario provinciale, e Barbara Pasquali,  segretario cittadino di Savona, il giudizio “è certamente di condanna contro le torture, le violenze e la fucilazione di una ragazzina di 13 anni”. Questo, secondo i dem, non deve distogliere da una eventuale lettura politica da nostalgici del fascismo. Per il segretario provinciale di Rifondazione Fabrizio Ferraro “forse l’uccisione della Ghersi poteva pure essere evitata” ma “dimenticare il contesto storico è un clamoroso errore”.

Neanche il centrodestra sembra compatto. Secondo la stampa locale, il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, ha deciso che non parteciperà alla celebrazione a Noli. Mentre – scrive il Secolo XIX– di sicuro ci sarà il capogruppo in Regione di Forza Italia, Angelo Vaccarezza, sempre presente alle commemorazioni per la Ghersi.

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