L’abolizione dei vitalizi agita il Parlamento, o meglio il Partito democratico. Nel silenzio agostano della politica, ci pensa il ddl che taglia il privilegio per gli ex parlamentari a tormentare la maggioranza. “Insabbiare la legge? Non se ne parla”, ha assicurato oggi il capogruppo dem al Senato Luigi Zanda. E’ lo stesso che qualche giorno fa ipotizzava rallentamenti e che ora cerca di placare il collegUgo Sposetti che, non solo ha annunciato “organizzerà la rivolta contro il provvedimento” a Palazzo Madama, ma ha anche ribadito la sua posizione: “Con questa legge viene lesa la dignità del Parlamento”, ha dichiarato. Il percorso del ddl a prima firma del dem Matteo Richetti  è tutt’altro che facile e, secondo i grillini, iniziano già i tentativi di fare melina del Pd sul provvedimento: “Ipocrita“, hanno definito Zanda i 5 stelle in una nota. All’attacco anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini: “I senatori del Pd non vogliono tagliare i vitalizi”, ha scritto su Facebook. “Vergogna! Taglio dei vitalizi e legittima difesa: la Lega è pronta ad approvare queste due leggi, subito. Renzi e Alfano che faranno secondo voi?”.

Il ddl Richetti ha ricevuto il prima via libera nelle scorse settimane alla Camera e ora dovrà affrontare l’esame del Senato. Il M5s aveva proposto di passare all’esame del testo prima della pausa estiva, ma l’ordine del giorno era stato bocciato dalla maggioranza. La mancanza di tempo, il calendario ingolfato prima della fine delle legislatura e le polemiche interne lasciano intendere che a fatica si riuscirà a eliminare definitivamente il privilegio. Chi non si fa intimorire dalle parole di Zanda è sicuramente Sposetti che, intervistato dall’agenzia Agi, ha ribadito la sua posizione: “Con la legge approvata alla Camera è stata lesa la dignità del Parlamento, delle Istituzioni. Quello che succederà al momento del voto non lo so, io non vado a cercare i favorevoli e i contrari. Faccio la mia battaglia come ho sempre fatto. So che sono molti ad essere contrari al provvedimento e che, come me, pensano che occorra difendere il Parlamento e chi ci lavora”. Perché, ha sottolineato ancora l’ex tesoriere dei ds, “alla Camera” nel ddl Richetti (Pd), “non hanno tenuto conto del fatto che c’è la dignità del Parlamento e colpire retroattivamente solo chi ci lavora e’ colpire la politica”. A tutto questo si aggiunge il dato tecnico di una legge “che e’ palesemente incostituzionale”. Il capogruppo dem Zanda, parlando con l’agenzia Adnkronos, ha ribadito, almeno a parole, la volontà del Pd di andare avanti sul ddl. Sul provvedimento gravano, da parte dei critici, dubbi di costituzionalità per l’effetto retroattivo nel ricalcolo contributivo per le pensioni dei parlamentari. “Insabbiarlo non se parla. Esaminarlo con attenzione, certamente. Inizieremo con l’esame di costituzionalità che regge gran parte della normativa”.

I grillini, che a fine luglio hanno votato a favore del provvedimento Pd, dicono di non credere alla dichiarazioni di entrambi. Tanto che solo ieri hanno proposto di inserire il taglio del privilegio in Costituzione. “Sull’abolizione dei vitalizi l’ipocrisia del senatore Zanda è quasi pari alla sua schizofrenia”, hanno detto i parlamentari M5s delle commissioni Affari costituzionali in una nota. “Infatti, solo due giorni fa l’esponente dem affermava che è legittimo pensare che la legge sui vitalizi non sarà votata al Senato. E oggi, ipocritamente, ci viene a dire che occorre un ulteriore esame di costituzionalità sul testo. Praticamente una provocazione e un pretesto ipocrita che servirà ad insabbiare il provvedimento fino a fine legislatura. Si legge Sposetti ma si scrive Zanda. Quest’ultimo, infatti, è d’accordo il collega Sposetti nell’insabbiare il testo, ma non può dirlo apertamente. Questa è la coerenza del Pd, ma abbiamo imparato a conoscerli in questi anni, in Parlamento, dove ne hanno combinate di tutti i colori”.

Il Pd ora si nasconde dietro le cosiddette “verifiche di costituzionalità”: “Il M5s non finisce di stupirci”, ha dichiarato un altro dei senatori Pd che ha espresso perplessità sul tema, Francesco Russo. “Pur di soffiare sul fuoco della propaganda e della demagogia sono disposti a travolgere lo stato di diritto e i principi costituzionali, o addirittura a minacciare cambiamenti e riforme costituzionali per cancellare le ‘prerogative parlamentari’. L’importante per loro non è il merito ma solo alzare polveroni per lucrare qualche consenso arrabbiato. Il Pd, e le parole del presidente Zanda sono chiarissime, non ha nessuna intenzione di insabbiare il provvedimento sui vitalizi. Il Pd vuole solo norme che siano coerenti con i principi della nostra costituzione e con le giuste esigenze di equità. Alla ripresa in Senato ci confronteremo per approvare una legge che, ricordo al movimento 5s, porta come prima firma quella di un nostro parlamentare”.

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