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Siria, Mosca: “Jet e droni Usa potenziali bersagli. Azioni belliche di Washington violano diritto internazionale”

Alta tensione tra le due super potenze dopo l’abbattimento di un caccia siriano. “Cinica violazione della sovranità di Damasco. Qualunque oggetto aereo a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi russi”
Siria, Mosca: “Jet e droni Usa potenziali bersagli. Azioni belliche di Washington violano diritto internazionale”
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Jet e droni Usa in Siria da oggi tornano a essere potenziali bersagli di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha reagito all’abbattimento di un jet siriano da parte delle forze americane con la sospensione del memorandum di cooperazione tra le due superpotenze per la prevenzione degli incidenti e per la garanzia della sicurezza dei voli nel corso dell’operazione in Siria. “Le azioni belliche di Washington violano il diritto internazionale”, si legge nella nota di Mosca. Quindi l’avvertimento: “Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale, identificato a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”.

La Russia ha così annunciato la sospensione del memorandum con la coalizione a guida americana. “Termina”, continua Mosca, “la cooperazione con la parte americana nel quadro del memorandum”. Il Cremlino ha denunciato che gli americani non hanno usato il canale di comunicazione dedicato in occasione dell’abbattimento del caccia siriano. “L’abbattimento di un jet dell’aviazione siriana nello spazio aereo siriano è una violazione cinica della sovranità della repubblica araba siriana. Numerose azioni belliche dell’aviazione americana presentate come ‘lotta al terrorismo’ contro le forze armate legittime di un paese membro dell’Onu è una brusca violazione del diritto internazionale e difatti un’aggressione bellica nei confronti della repubblica araba siriana”.

La risposta di Washington arriva per bocca di Sean Spicer: “La Coalizione anti Isis in Siria conserverà il diritto all’autodifesa“, ha detto il portavoce della Casa Bianca. Che ha tenuto la porta aperta al dialogo: “E’ importante e cruciale che manteniamo linee di comunicazione aperte per prevenire eventuali problemi”.

La tensione tra le parti quindi aumenta e si registra proprio in queste ore un’escalation dei combattimenti in corso tra forze curdo-siriane sostenute dagli Usa ed esercito di Damasco affiancato da milizie alleate in un’area della provincia di Raqqa dove ieri la Coalizione internazionale a guida Usa ha abbattuto un jet siriano affermando che stava bombardando le formazioni curde. Lo riferisce l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). L’area interessata dai combattimenti – quasi senza precedenti visto il tacito accordo di non-belligeranza fin qui rispettato dalle parti – si trova una cinquantina di chilometri a sud-est di Raqqa, la cosiddetta ‘capitale’ dell’Isis in Siria dove le forze curde stanno cercando da diversi giorni di raggiungere il centro. Le forze di Damasco, anch’esse impegnate contro l’Isis, hanno compiuto una rapida avanzata nelle ultime settimane, arrivando ad una decina di chilometri a sud della base militare di Tabqa, controllata dai curdi.

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