Donald Trump ha parlato ieri sera con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan congratulandosi per la sua vittoria nel referendum e discutere la risposta americana all’uso di armi chimiche da parte del presidente siriano Assad. Il presidente degli Stati Uniti ha ringraziato Erdogan per il sostegno all’azione Usa e i due leader hanno ”concordato sull’importanza di ritenere responsabile Assad’’. I due presidenti hanno discusso anche la campagna anti Isis e la necessità di cooperare contro tutti i gruppi che usano il terrorismo per raggiungere i loro fini.

La nota della Casa Bianca sulle congratulazioni di Trump a Erdogan ha fugato i dubbi su quanto scritto dalla stampa governativa di Ankara, che per prima aveva parlato della telefonata del presidente Usa al suo omologo turco, e contraddice quanto detto nella giornata di ieri dal portavoce Sean Spicer e dal portavoce del Dipartimento di Stato. Quest’ultimo aveva infatti detto che la Casa Bianca avrebbe atteso il rapporto degli osservatori internazionali sulle accuse di brogli al referendum prima di esprimere un commento. “C’è una commissione internazionale che sta esaminando la questione e diffonderà un rapporto nel giro di 10-12 giorni. Aspetteremo e lasceremo che faccia il suo lavoro”, aveva spiegato Spicer.

Spicer non è il solo a essere stato smentito. “Chiediamo al governo turco di proteggere i diritti fondamentali e le libertà di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro voto del 16 aprile – aveva detto il portavoce del dipartimento di Stato Mark Toner – così come sono garantiti dalla costituzione turca e nel rispetto degli impegni internazionali della Turchia”. Toner aveva poi assicurato che gli Stati Uniti “sono impegnati a rafforzare” i rapporti con Ankara e “continuano a sostenere lo sviluppo democratico della Turchia, per il quale resta essenziale l’impegno allo stato di diritto ed a media liberi e plurali”. Infine, il portavoce del dipartimento di Stato ha incoraggiato “entrambe le parti”, maggioranza e opposizione, “a lavorare insieme per il futuro della Turchia ed a mantenere un significativo dialogo politico: le democrazie guadagnano forza attraverso il rispetto di differenti punti di vista, specialmente su temi difficili”.

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