Hotel Ramada, Napoli, 15 novembre. De Luca ha riunito 300 amministratori a lui vicini e provenienti da ogni parte della Campania. Obiettivo: predisporre una strategia efficiente per vincere il referendum. E l’arma più antica è una sola: il clientelismo. “Dobbiamo mobilitarci, andare tutti porta a porta, per venti giorni non dovete pensare ad altro”, esorta il presidente della Regione Campania, che addita un fulgido esempio: Franco Alfieri da Agropoli, in provincia di Salerno, già sindaco decaduto perché accusato di corruzione e anche consigliere con delega all’Agricoltura e Pesca della Regione Campania. “Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare”. Risate. Applausi. Tipica pausa deluchiana. Il governatore della Campania riprende: “Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella”. Altri applausi. “Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”. (Video di Gisella Ruccia)

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