La ricerca sulla Sla fa progressi (a dicembre è stato il killer molecolare che uccide i neuroni), ma la lotta contro la Sclerosi laterale amiotrofica sarà durissima. Anche perché nel 2040 l’aumento medio nel mondo dei malati sarà del 32% come rivela uno studio italo-americano, pubblicato su Nature, secondo cui ad essere più colpite dall’aumento saranno le donne (+40%). Lo studio, primo nel mondo di questo tipo sulla Sla, è frutto della collaborazione tra il professor Adriano Chiò, responsabile del Centro Sla delle Molinette di Torino, e il dottor Bryan Traynor del National Institutes of Health di Bethesda.

Il numero di casi di Sla nel mondo aumenterà quindi, secondo lo studio, dai circa 200mila del 2015 agli oltre 370 mila del 2040. L’incremento non sarà uguale nei vari continenti, ma varierà – a seconda anche dell’aumento dell’invecchiamento della popolazione – da circa il 20% in Europa ad oltre il 50% in Cina e al 100% in Africa. Lo studio fornisce dunque informazioni preziose per la programmazione degli interventi sanitari e l’allocazione di risorse a favore dei pazienti con questa malattia.

La Sla è una malattia rara la cui causa è ancora sconosciuta. Oltre a cause genetiche (sono noti attualmente circa 20 geni che possono causare la Sla), si ipotizzano cause ambientali, quali attività fisica-sportiva intensiva, fumo di sigaretta, traumi. Pur essendo rara, la Sla ha un forte impatto sociale, con un costo annuale medio per paziente di circa 70.000 dollari negli Stati Uniti, pari ad un costo complessivo di 400 milioni di dollari all’anno. Non esiste attualmente un trattamento in grado di guarire la Sla, anche se la ricerca terapeutica è molto attiva e promettente. L’anno scorso con il trapianto di staminali si sono ottenuti risultati definiti “miracolosi” dagli scienziati”.

In Italia, le persone colpite dalla malattia, secondo l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), sono circa 72mila, soprattutto donne. Come conferma lo studio appena pubblicato su Nature.

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