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Olimpiadi Rio 2016, a Elisa Longo Borghini il bronzo per il ciclismo femminile. Paura per l’olandese Van Vleuten

L'Italia si consola dopo la brutta caduta di Nibali. Per la Longo Borghini gara praticamente perfetta: attenta nella fase iniziale, coraggiosa all’inizio dell’ascesa di Vista Chinesa, accorta nel momento di difficoltà, intelligente nel finale. Annemiek Van Vleuten è scivolata mentre era lanciata da sola in testa alla corsa e si è ribaltata contro le protezioni
Olimpiadi Rio 2016, a Elisa Longo Borghini il bronzo per il ciclismo femminile. Paura per l’olandese Van Vleuten
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Il ciclismo toglie, il ciclismo dà. Almeno all’Italia, che ieri ha perso una medaglia quasi certa con lo sfortunatissimo Vincenzo Nibali e oggi ne conquista una di bronzo a un certo punto insperata con Elisa Longo Borghini. E anche all’Olanda, che si prende l’oro con Anna Van der Breggen, dopo la terribile caduta di Annemiek Van Vleuten. Per il ciclismo azzurro è il primo podio ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Ma sarà impossibile gioire completamente fino a quando non arriveranno notizie certe sulle condizioni dell’atleta olandese.

Come tra gli uomini, la montagna di Vista Chinesa è stata decisiva per il risultato della prova su strada in linea. Non la salita, però, temuta da tutti e ancora meno selettiva di quanto preventivato. La discesa: pochi tornanti dopo il punto dove ieri si era spezzato il sogno olimpico di Vincenzo Nibali, la Van Vleuten è scivolata mentre era lanciata da sola in testa alla corsa. Stavolta però la caduta è stata spaventosa: l’olandese ha sbagliato traiettoria in curva, ha inchiodato con i freni e si è ribaltata contro le protezioni. Le prime indicazioni che arrivano dai media locali sembrano incoraggianti: portata in ambulanza in ospedale, è cosciente e il suo allenatore ha detto che sta bene. Si attendono conferme.

Quel che è certo è che, proprio come ieri, chi la seguiva e ha evitato la caduta non è riuscita ad approfittare dell’incidente: Rafal Majka si è dovuto accontentare del bronzo, oggi la statunitense Mara Abbott è stata prima fino a quattrocento metri dal traguardo ed è arrivata addirittura quarta alla fine. Una beffa atroce, merito di Elisa Longo-Borghini, la più determinata all’inseguimento, l’unica che ha voluto davvero ricucire il gap mentre Van der Bregghen e Johansson traccheggiavano alle sue spalle. Un azzardo che alla fine si è rivelato vincente: lo sforzo ha impedito all’azzurra di contendere la vittoria in volata alle due compagne di fuga, ma – una volta ripresa – la Abbott ha alzato bandiera bianca e ha consegnato il bronzo all’italiana.

Una medaglia pronosticata alla vigilia, e meritata sulla strada con una condotta di gara praticamente perfetta: attenta nella fase iniziale di studio, coraggiosa all’inizio dell’ascesa di Vista Chinesa quando l’azzurra è stata una delle prime ad attaccare, accorta nel momento di difficoltà (c’erano atlete oggettivamente più forti in salita), generosa e al contempo intelligente nel finale, con la decisione di puntare tutto sull’inseguimento alla Abbott, piuttosto che sullo sprint. La mossa giusta. Oro alla Van der Bregghen, già vincitrice del Giro d’Italia donne 2015 e vicecampionessa mondiale in carica; argento a Emma Johansson, che conferma il risultato di Londra 2012. Bronzo all’Italia. E bocciatura senza appello per gli organizzatori: dopo le fratture di Richie Porte e Nibali, e la terribile caduta della Van Vleuten, forse qualcuno dovrà rispondere di un percorso evidentemente troppo pericoloso.

Twitter: @lVendemiale

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