Il sindaco chiede al prefetto di intervenire contro un giornale “nemico”. La cui unica colpa è quella di portare avanti un’inchiesta giornalistica sgradita al politico, perché tocca la sua giunta. Non è un episodio risalente al ventennio fascista. E’ quanto accaduto pochi giorni fa a Turbigo, provincia di Milano. Dove domenica 5 giugno si terranno le elezioni amministrative. E in corsa c’è proprio il primo cittadino uscente che cerca la riconferma, Christian Garavaglia (nella foto). Il 43enne docente di economia industriale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca è candidato per la lista di centrodestra “Christian Garavaglia Sindaco”.

Ed è sua la firma sull’esposto inviato al prefetto Alessandro Marangoni perché – a suo dire – il giornale Libera Stampa Altomilanese “sta conducendo una chiara attività di propaganda denigratoria artatamente predisposta con perfetta orologeria proprio in queste ultime settimane di campagna elettorale, riportando anche questioni personali e di carattere privato risalenti a mesi, e addirittura anni fa, relativamente ad alcuni candidati nella lista di cui sono candidato Sindaco, distorcendo in tal modo, a mio avviso, le regole del corretto svolgimento delle attività di propaganda elettorale”. Per questo viene chiesto un “intervento urgente volto a garantire il corretto svolgimento delle attività in questi ultimi giorni”, per “garantire un trattamento super partes che dimostri equidistanza e pari dignità a tutte le forze in campo, in nome dei principi di democrazia che dovrebbero regolare la libera azione politica di ogni cittadino”, conclude Garavaglia nel suo esposto, senza specificare quale dovrebbe essere la portata dell’intervento “urgente” chiesto.

Ma cosa ha pubblicato di tanto grave il settimanale Libera Stampa Altomilanese tanto da scatenare  l’ira del sindaco? Un’inchiesta che ha come protagonista l’assessore uscente all’Urbanistica Marzia Artusi, anche lei candidata nella lista “Christian Garavaglia Sindaco” alle amministrative di domenica. “La storia che raccontiamo – si legge sull’edizione del settimanale di venerdì 27 maggio – è quella della doppia vendita di un immobile che per i giudici dei due Tribunali è anche una maxi truffa, per l’esattezza da 1,1 milioni di euro. Protagonisti sono due società, la Ugo Srl e La Vignola Srl”. La prima società è proprio della Artusi che la possiede al 98%. La Ugo srl è stata al centro di un’intricata vicenda giudiziaria e alla fine è stata condannata con due sentenze in sede civile alla restituzione a La Vignola Srl di 1,1 milioni di euro.

“In 20 anni di giornalismo non ho mai visto un sindaco che chiede al prefetto di intervenire contro un giornale. Cosa spera, che il prefetto ordini il blocco delle rotative?”, si domanda ironicamente il caporedattore del settimanale e collaboratore de ilfattoquotidiano.it, Ersilio Mattioni, che negli ultimi mesi ha subito tre intimidazioni su cui stanno indagando i carabinieri. “Qua siamo di fronte a un sindaco abituato a giornali che pubblicano i suoi comunicati stampa inviati in redazione – continua Mattioni – Non è ancora abituato a un giornale, non di supereroi, ma normale che fa semplicemente il proprio lavoro e che informa i cittadini. In sostanza, il sindaco non è abituato alle critiche. Spero che il prefetto si sia fatto una risata quando ha letto la sua richiesta”.

MANI PULITE 25 ANNI DOPO

di Gianni Barbacetto ,Marco Travaglio ,Peter Gomez 12€ Acquista
Articolo Precedente

Comunali, candidata unica Fi-Pd nel paese che lottò per operai Saeco: ‘Abbiamo capito: unirci è fondamentale’

next
Articolo Successivo

Elezioni amministrative 2016: c’è un’alternativa forte a sinistra del Pd

next