L’Italia saluta Madrid, con tanti rimpianti. Fabio Fognini sfiora l’impresa contro Kei Nishikori e butta via un match praticamente già vinto, dopo aver rimontato il primo set al giapponese, n° 6 del mondo e finalista a Barcellona. Sarebbe stato un successo prezioso in termini di punti, e anche di morale in vista degli Internazionali di Roma e di tutta la stagione sulla terra rossa. Invece arriva una sconfitta bruciante, con tanto di lite finale (e persino qualche minaccia) all’arbitro, reo di avergli comminato un punto penalità nel gioco decisivo. Ma la vittoria era sfumata prima, quando l’italiano era andato a servire per il match sprecando malamente con errori banali. Nessuna difficoltà invece all’esordio per Novak Djokovic, che si è sbarazzato in due set del croato Coric. Mentre fra le donne prosegue la moria di favorite: con il ritiro della Azarenka e la sconfitta della Kvitova, sono uscite tutte le prime cinque teste di serie.

Fognini, genio e troppa sregolatezza
Il solito Fabio Fognini: fantastico con la racchetta in mano, sciagurato quando si tratta di tenere a bada i nervi e gestire i momenti chiave della partita. Il ligure perde 6-2 3-6 7-5 contro Kei Nishikori una battaglia di oltre due ore, di cui la seconda dominata in lungo e in largo. Ma a vincere è il giapponese, senza particolari meriti se non quello di essere rimasto aggrappato alla partita anche quando sembrava persa. Un vero peccato per il n° 1 azzurro, che dopo l’infortunio di inizio stagione (è appena al 17esimo incontro nel 2016) dimostra quantomeno di aver ritrovato la forma migliore: Nishikori è il n° 6 del ranking, quest’anno ha vinto a Memphis ed è arrivato in finale a Barcellona e Miami (perse contro Nadal e Djokovic). Insomma, il primo degli “umani” in questo momento.

Eppure Fognini, dopo un brutto primo set, gli è a lungo superiore. L’azzurro si sveglia con le sue accelerazioni da fondo, il giapponese cala (specie in battuta) e la gara cambia. Dopo nove palle-break Fognini strappa il servizio all’avversario e si guadagna il terzo set, dove per due volte ha l’occasione di chiudere: prima manca un clamoroso break-point sparacchiando fuori il più facile degli smash a campo aperto, poi va addirittura a servire per il match. E qui si spegne di colpo, inanellando cinque errori gratuiti e facendosi agganciare sul 5-5. Quasi inevitabile l’epilogo: al ligure saltano i nervi e sul suo turno di servizio litiga col giudice di sedia, beccandosi una penalità che regala a Nishikori tre match-point e vittoria. L’ennesima occasione persa per Fognini, che da domani comincerà a pensare agli Internazionali di Roma. L‘Open di Madrid proseguirà senza il suo genio e la sua sregolatezza. E soprattutto senza italiani.

Gli altri: bene Djokovic fuori tutte le big
Nelle altre partite non riserva emozioni il debutto di Novak Djokovic: se a Montecarlo si era lasciato sorprendere dal carneade Veselj, in Spagna il numero uno al mondo regola senza problemi il giovane croato Coric con un secco 6-2 6-4. Al terzo turno troverà Bautista-Agut, terraoiolo che può rappresentare un’insidia. Vince in due set anche Thomas Berdych contro l’uzbeko Istomin, mentre esce subito Stan Wawrinka: il campione del Roland Garros 2015 si arrende dopo due tie-break al giovane australiano Kyrgios, uno che non sarà molto simpatico (note le sue polemiche con i colleghi) ma è sicuramente da tenere d’occhio per il prosieguo della stagione (specie sul veloce) e per gli anni a venire. Continuano invece le sorprese tra le donne: dopo il forfait di Serena Williams, e le sconfitte al primo turno di Radwanska, Kerber e Kuznetsova, vanno fuori anche la Muguruza e Petra Kvitova (battuta nettamente dalla Gavrilova), mentre la Azarenka non scende neppure in campo contro la Chirico (giustiziere di Ana Ivanovic). Perse le prime cinque teste di serie, il tabellone femminile cerca disperatamente una favorita (o almeno una protagonista): a questo punto potrebbe essere Simona Halep, n° 6 che ha già battuto l’italiana Halep e anche al terzo turno ha liquidato la svizzera Bacsinszky in poco più di un’ora.

Twitter: @lVendemiale

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