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Eduard Limonov, lo scrittore russo ricoverato in rianimazione: “Sono stato quasi nell’aldilà, ma ora mi sento bene”

Il fondatore del partito Nazional Bolscevico, fermo oppositore di Putin scrive sul suo blog: "Lo dico apertamente per evitare voci. Mi hanno aiutato
Eduard Limonov, lo scrittore russo ricoverato in rianimazione: “Sono stato quasi nell’aldilà, ma ora mi sento bene”
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“Sono stato quasi nell’aldilà, ma ora sto bene”. Lo scrittore e politico russo, Eduard Limonov, e’ ricoverato in rianimazione, ma dal letto di ospedale fa sapere che sta “bene”. Lo scrive lui stesso sul suo blog. “Dove sono stato? Quasi nell’aldilà – dice l’ex leader del disciolto partito nazional-bolscevico -. Adesso sono in rianimazione nel reparto di neurochirurgia. Lo dico apertamente per evitare voci. Mi hanno aiutato. Mi sento bene”.

Limonov, 73 anni, dopo un’adolescenza nella quale frequenta le bande di strada, commettendo piccoli reati, si trasferisce a Mosca alla fine degli anni ’60. Qui entra in contatto con gli ambienti letterari e riesce a raggiungere un certo grado di notorietà. Assieme alla moglie, la poetessa Yelena Shchapova, lascia l’Unione Sovietica nel ’74 e si trasferiscono a New York dove Limonov trova impiego in un giornale in lingua russa. Inizia a frequentare la scena punk e le avanguardie, e intanto lavora al suo primo romanzo Io, Édichka, che uscirà nel ’79.

Dopo la separazione dalla moglie, si trasferisce a Parigi nel 1982. Collabora con l’organo ufficiale del Partito comunista francese, ma anche con il nazionalista Le Choc du mois, oltre che con L’Idiot international. Con la caduta dell’Urss torna in Russia e si dedica alla politica fondando un giornale e il partito Nazional Bolscevico, una sorta di formazione nazi-comunista. Le sue posizioni politiche hanno sempre fatto discutere. Durante la guerra civile jugoslava, infatti, si schiera con i serbo-bosniaci ed entra a far parte di una squadra di cecchini. Il suo partito viene messo fuori legge nel 2007. Mentre nel 2001 Limonov viene arrestato con l’accusa di terrorismo, cospirazione e traffico d’armi. Viene condannato per l’acquisto di armi e assolto per gli altri reati. Dopo due anni di carcere, esce per buona condotta. Lo scrittore si è sempre opposto a Putin, ed è stato uno dei principali leader insieme all’ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov dell’Altra Russia, blocco politico formato da partiti di estrema destra, di centro e di estrema sinistra che si opponeva a Putin.

Tra le sue figure a cui ha dichiarato di ispirarsi ci sono Stalin, Bakunin ed Evola. Si definisce un nazionalista moderato, socialista ortodosso e attivista dei diritti costituzionali. Lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha scritto una biografia romanzata di Limonov. Il libro ha vinto il Premio Renaudot 2011.

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