Forse Isaac Asimov aveva già capito tutto. La vita aliena finora potrebbe essere stata cercata nei posti sbagliati: come aveva immaginato lo scienziato e scrittore russo 75 anni fa nel racconto Notturno, i luoghi che hanno le maggiori probabilità di ospitare la vita sono gli ammassi globulari, ossia sfere di miliardi di stelle che orbitano al centro di galassie. La caccia a pianeti abitabili è aperta da tempo in uno punto specifico dell’Universo e la sonda spaziale Kepler ha già trovati diversi candidati a pianeti gemelli della Terra.

Da una ricerca condotta dal centro di Astrofisica di Harvard e presentata al convegno della Società di Astronomia Americana, che si è svolto in Florida, arriva una nuova ipotesi. La vicinanza tra i pianeti in orbita attorno alle stelle degli ammassi potrebbe essere la condizione ideale per la nascita e la sopravvivenza di civiltà aliene. In questi ammassi ”i viaggi interstellari potrebbero essere relativamente facili”, dice l’autrice Rosanne Di Stefano, perché “le distanze tra le stelle sono più brevi rispetto ad altri luoghi delle galassie”.

Se una civiltà è minacciata dalla morte della sua stelle, per esempio, secondo l’astrofisica “potrebbe ‘saltare’ su un altro pianeta intorno ad un’altra stella”.  Ma finora solo uno degli oltre mille pianeti esterni al Sistema Solare scoperti è stato individuato in un ammasso globulare. Tuttavia, ciò non significa che questi pianeti non esistano, afferma Luca Pasquini, astronomo dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), intervistato da Nature. Se gli astronomi continuano a cercare, dice, “c’è spazio per scoperte molto entusiasmanti”.

I ricercatori hanno individuato dei punti negli ammassi dove le condizioni potrebbero essere abbastanza stabili perché un pianeta si formi e sopravviva per miliardi di anni. Se le stelle hanno una distanza fra loro compresa tra 100 e 1.000 volte la distanza tra la Terra e il Sole, eventuali pianeti potrebbero avere le condizioni per ospitare la vita. La prossima sfida è trovare questi pianeti e il primo obiettivo possibile è l’ammasso Terzan 5, vicino al centro della Via Lattea.

Articolo Precedente

Glioblastoma, “scoperto il meccanismo che toglie il freno al tumore”

next
Articolo Successivo

Depressione, Oms: “Disturbo più frequente. Ruba in media 20 anni di vita”

next