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Fondi pensione, le garanzie non mantenute. Il caso di Allianz

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La previdenza integrativa in Italia è una brutta storia di promesse non mantenute e di garanzie non rispettate. Vedi il fondo pensione aperto Insieme di Allianz, caso purtroppo non unico.

Un comparto del fondo, in particolare la Linea Sicura, sbandierava un rendimento minimo garantito del 2% annuo. Poteva quindi apparire come un’alternativa diretta al Tfr, col suo 1,5% annuo più tre quarti dell’inflazione. Così molti poveretti si erano fidati della garanzia e avevano aderito, accettando i pesanti vincoli della previdenza integrativa. Ebbene, signore e signori, abbiamo scherzato. O, meglio, vi abbiamo fatti fessi. L’impegno messo nero su bianco non vale più.

Allianz ha infatti inviato agli aderenti a Linea Sicura del fondo Insieme una lettera condita di belle espressioni: “adeguare tempo per tempo e nel modo più ottimale la durata residua dei titoli”, “una strategia gestionale sostenibile e coerente”, “cogliere al meglio le opportunità del mercato” e altre frasi fatte, della stessa risma.

Nella sostanza però gli ha comunicato che dal gennaio 2o16 li avrebbe scaricati in un’altra linea, senza più nessun rendimento positivo garantito, men che mai qualche protezione dall’inflazione. Sparirà anche ogni riferimento obiettivo (benchmark) per valutare la gestione. La solita previdenza integrativa all’italiana: rischiosa, opaca, vincolante.

Malgrado il cambiamento unilaterale delle condizioni, uno non può però riprendersi i propri quattrini, diritto che invece ha con un conto deposito, fondo comune ecc. Guai, se lavoratori e risparmiatori potessero sfuggire alla trappola di commissioni, spese e addebiti vari, espliciti od occulti, che è la previdenza integrativa in Italia.

Ai clienti di Allianz, e agli altri in situazioni simili, è concesso solo di trasferire il proprio investimento a un altro fondo o piano pensionistico. Possono unicamente spostare i soldi ingabbiati in quel prodotto a un altro. Ciò conferma che la previdenza integrativa (o complementare) è come una prigione, da cui di regola non si può uscire, ma a volte si può cambiare cella.

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