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Vaccinazioni in calo in Italia. Oms: “Numeri più bassi che nei Paesi dell’Est”

Fino al 2012 i dati era stati costanti. Diminuiscono soprattutto le coperture di morbillo, parotite e rosolia in alcune regioni: Marche, Abruzzo e Valle d'Aosta
Vaccinazioni in calo in Italia. Oms: “Numeri più bassi che nei Paesi dell’Est”
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Diminuiscono le vaccinazioni dei bambini in Italia. Secondo i dati del ministero della Salute, il calo riguarda soprattutto i vaccini contro morbillo, parotite e rosolia, la cui copertura nel 2014 è arrivata al 86,6%, una diminuzione del 4% rispetto all’anno precedente. Si registra anche un calo nei vaccini dei bambini fino a due anni per polio, tetano, difterite, epatite B e pertosse la cui copertura è arrivata al 94,6%. Il dato è sotto il 95%, il livello minimo previsto dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale.

L’andamento è in controtendenza con quello d’inizio millennio, dato che tra il 2000 e il 2012 le statistiche sui vaccini erano rimaste stabili. Il fenomeno riguarda soprattutto Marche, Abruzzo Valle d’Aosta e per il morbillo anche la Puglia.

“Non è una flessione temporanea ma una tendenza che sembra consolidarsi di anno in anno. Anche per malattie attualmente non presenti in Italia, come polio e difterite, c’è sempre il rischio di casi sporadici, come è accaduto in Spagna dove a giugno un bambino è morto a causa della difterite”, spiegano gli esperti del Centro di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

Anche i confronti con l’estero segnano una flessione del dato italiano. “I numeri sono più bassi di quelli dei paesi dell’est”, dice Claudia Stein, direttore della divisone informazione dell’Oms Europa, intervistata dal Messaggero.

Le malattie sono in calo ma non sono sparite: in Italia dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 4094 casi di morbillo, di cui 2258 nel 2013, 1696 nel 2014 e 140 nei primi sette mesi del 2015; il 30% dei casi segnalati è stato ricoverato in ospedale e il 25% ha avuto almeno una complicazione. Per questo il presidente dell’Iss, Walter Ricciardi, a un convegno di pediatria ha affermato: “Sarebbe venuto il momento di sanzionare e rimuovere gli operatori sanitari che lavorano per conto del Servizio sanitario nazionale e sconsigliano le vaccinazioni in età pediatrica ai genitori, sulla base di informazioni false o non verificate”.

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