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Kelly Renee Gissendaner giustiziata in Georgia: è la prima donna in 70 anni. Inutile l’appello del Papa

La morte è stata dichiarata nella notte (ora locale). La donna era accusata di aver pianificato l'omicidio del marito nel 1997, eseguito poi dal suo amante che invece sta scontando l'ergastolo e che potrebbe presto uscire in libertà condizionata
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E’ stata giustiziata in Georgia Kelly Renee Gissendaner, nonostante l’appello di Papa Francesco e nonostante i tre ricorsi dei suoi legali alla Corte suprema (tutti respinti). L’iniezione è stata fatta alle 12.21 (ora locale) ed è stata dichiarata morta alle 00.21. Si tratta della prima donna a subire la pena capitale in questo Stato negli ultimi 70 anni.

Gissendaner, 47 anni, è stata condannata a morte per aver pianificato l’assassinio del marito Douglas nel 1997. Il suo amante, Gregory Owen, che ha ucciso a coltellate il rivale, è stato invece condannato all’ergastolo, ma nel 2022 potrebbe uscire in libertà condizionata. L’uomo ha ottenuto uno sconto di pena testimoniando in aula contro la stessa Gissendaner.

Durante la sua visita negli Stati Uniti dei giorni scorsi, Papa Francesco aveva deciso di prendere le difese di Gissendaner. Con una lettera scritta dal nunzio apostolico negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, Papa Francesco aveva chiesto alla commissione per la revisione delle sentenze della Georgia di commutare la pena in ergastolo. Inutili sono stati anche i tre appelli presentati dai suoi avvocati alla Corte Suprema e le richieste dei figli della Gissendaner ai giudici perché fermassero l’esecuzione. Secondo un testimone citato da Fox News, Kelly avrebbe cantato “Amazing Grace” prima di morire.

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