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Libano, scontri a Beirut tra manifestanti e polizia per l’emergenza rifiuti: 400 feriti

La crisi è scoppiata quando la maggiore discarica, a Naameh, è stata chiusa e le immondizie hanno cominciato ad accumularsi nelle strade. Polizia: "Arrestate 32 persone"
Libano, scontri a Beirut tra manifestanti e polizia per l’emergenza rifiuti: 400 feriti
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Notte di scontri nel centro di Beirut. Manifestanti e polizia si sono fronteggiati per ore. Gli incidenti sono andati in scena durante una protesta inizialmente pacifica del movimento ‘You stink‘ (‘puzzate’), contro la crisi dei rifiuti scoppiata quando la maggiore discarica, a Naameh, è stata chiusa e le immondizie hanno cominciato ad accumularsi nelle strade.

Alcuni giovani hanno cercato di rimuovere una barriera di filo spinato eretta dalle forze dell’ordine davanti alla sede del primo ministro e hanno lanciato bottiglie incendiarie contro lo schieramento di agenti che hanno risposto con gas lacrimogeni, cariche e in alcuni casi sparando in aria.

Dalla crisi dei rifiuti la protesta si è estesa contro le carenze nella erogazione di elettricità – con regolari black-out di diverse ore al giorno – la mancanza di acqua potabile e in generale contro la corruzione e la paralisi del sistema politico, bloccato dalle contrapposizioni tra i vari schieramenti confessionali.

Al termine dei riot le forze di sicurezza interna libanesi e la polizia hanno reso noto di aver arrestato 32 persone. Mentre 99 agenti sono rimasti feriti. Durante gli incidenti sono stati danneggiati anche mezzi militari, negozi, ristoranti ed edifici. La Croce Rossa libanese parla di 402 feriti. A causa della notte di scontri è stata annullata la nuova manifestazione che si sarebbe dovuta svolgere contro la corruzione e la carenza di servizi essenziali.

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