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Scuola Lombardia, “a rischio diritti per i disabili”: associazione diffida enti locali

A causa della mancanza di fondi, a settembre migliaia di ragazzi con handicap psichici e fisici rischiano di non iniziare l'anno scolastico con i propri compagni. Giovanni Merlo, direttore di Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità: "Chiediamo al sindaco della Città Metropolitana di Milano e ai presidenti delle Province di Cremona, Pavia e Varese di attivarsi immediatamente per garantire i servizi necessari". Se la situazione non si risolve, "pronti ad avviare azioni legali per discriminazione"
Scuola Lombardia, “a rischio diritti per i disabili”: associazione diffida enti locali
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“E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Abbiamo bisogno di risposte concrete per dare certezze e tranquillità a tutte quelle famiglie che hanno un figlio con disabilità e che frequentano gli istituti superiori e i licei lombardi”. A parlare è Giovanni Merlo, direttore di Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) che, contattato dal IlFattoQuotidiano.it, ha spiegato che a causa della penuria di fondi “migliaia di studenti con disabilità che frequentano le scuole superiori della Lombardia potrebbero non esercitare il proprio diritto allo studio“,.

Dopo mesi di articoli, lettere, comunicati e appelli presentati dalle associazioni, peraltro colpevolmente rimasti inascoltati dalle istituzioni, la Ledha ha inviato una formale lettera di diffida al sindaco della Città Metropolitana di Milano e ai presidenti delle Province di Cremona, Pavia e Varese per chiedere di “attivarsi immediatamente e risolvere la questione”.

A settembre, migliaia di ragazze e ragazzi disabili psichici e fisici rischiano, a causa della mancanza di fondi adeguati, di non iniziare regolarmente il prossimo anno scolastico insieme ai propri compagni di classe. “Non ci sono più alibi. La Città Metropolitana di Milano e i presidenti delle Province di Cremona, Pavia e Varese devono produrre, in tempi brevi, tutti gli atti necessari per l’attivazione dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa personale e trasporto per gli  studenti con disabilità”. Si tratta di supporti fondamentali che, in assenza delle necessarie risorse pubbliche, sarebbero impossibili da offrire ai ragazzi disabili. Infatti, senza un sostegno e una assistenza adeguata, gli studenti con disabilità non potrebbero mai raggiungere la propria scuola, prendere appunti, andare in bagno o comunicare con insegnanti e compagni. E, quindi, sarebbero costretti a rimanere a casa, fatto che rappresenterebbe una “grave discriminazione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in base a quanto previsto dalla legge 67/2006“.

Con l’invio della diffida, Ledha auspica che le istituzioni garantiscano, una volta per tutte, il regolare avvio dell’anno scolastico 2015/2016. “In caso contrario – avvertono gli avvocati firmatari della lettera – verrà proposta ogni azione prevista dall’ordinamento” . La Ledha ha, inoltre, organizzato per il 7 settembre una giornata di incontro tra i legali del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi“, affiancati da avvocati esperti del settore, e le famiglie che hanno firmato le lettere diffida. Nel corso del meeting verranno illustrate le azioni che l’associazione sta conducendo direttamente e le possibilità di ricorso a disposizione delle famiglie. “Ovviamente – ha detto Merlo al IlFattoQuotidiano.it – mi auguro che la situazione si risolva, positivamente, prima dell’incontro tra i nostri legali e i nuclei familiari coinvolti”.

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