Il giorno dopo che il presidente Obama ha spiegato che la strategia statunitense contro Stato islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) dipende dalle forze locali, il Segretario alla Difesa, Ash Carter ha ammesso il flop di un programma da 500 milioni di dollari che nelle idee degli organizzatori aveva l’obiettivo di formare almeno 5.400 combattenti ogni anno e che ne ha formati solo 60.

Questa operazione degli Usa che prevedeva un esercito di ribelli siriani moderati per combattere l’Isis in Siria è, per ora, un fallimento. Al Senato Carter martedì ha ammesso: “A partire dal 3 luglio, stiamo addestrando circa 60 combattenti“, e aggiunto “questo numero è molto più piccolo di quello che speravamo”. Tuttavia alcuni funzionari militari sostengono la speranza di raggiungere, entro la fine del 2015, quota 3.000 soldati.

Anche il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha confermato ai giornalisti che la cifra “non è chiaramente sufficiente”, spiegando tuttavia che l’addestramento richiede un processo di valutazione dei candidati complesso e molto lungo.

Obama che a margine della riunione col team per la sicurezza al Pentagono, parlando di terrorismo, aveva sostenuto: “l’Isis può e sarà sconfitto”, ma in Siria “serve una transizione politica che porti a un nuovo governo senza Bashar al Assad“. Al centro della “nostra strategia” c’è l’aiuto alle forze locali.

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