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Oppido Mamertina, riprendono le processioni ma senza gli inchini ai boss

La Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi sblocca lo svolgimento dei cortei religiosi, ma il vescovo sancisce il divieto delle soste davanti alle case dei capi della 'ndrangheta per "evitare le commistioni"
Oppido Mamertina, riprendono le processioni ma senza gli inchini ai boss
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Processioni sì, ma senza inchini davanti alle case dei boss di ‘ndrangheta. A Oppido Mamertina riprendono i cortei religiosi seppure con una serie di limitazioni ordinate dalla locale diocesi. Le processioni erano state sospese a seguito delle polemiche legate all’inchino della statua Madonna delle Grazie sotto la casa del boss della ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti. La Diocesi ha creato un decreto per le celebrazioni pasquali, per “dare più importanza alla fede” ha detto il vescovo. L’obiettivo è “non dare luogo ad inappropriate commistioni“. Nel luglio scorso il Paese calabrese è stato al centro del discorso sul rapporto tra ‘ndrangheta e Chiesa. Il vescovo Francesco Milito, della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, aveva deciso di sospendere lo svolgimento di tutte le processioni a tempo indeterminato. “Un gesto di cautela, un invito alla riflessione ed al silenzio – era stato definito dal Pastore – perché il bene di tutti e la serenità degli animi richiedono a volte sacrifici immediati”.

In occasione della Settimana Santa, il vescovo ha deciso di sbloccare lo svolgimento delle processioni in un clima di “austerità, silenzio e preghiera”. Milito ha a tal proposito diffuso una “guida” contenente le modalità da seguire durante gli eventi. Il documento include indicazioni pratiche dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua. Punto cruciale sono i portatori delle statue: devono essere scelti tra fedeli “di provata cristianità”, che “abitualmente frequentano i sacramenti e la Messa domenicale nonché la vita della Comunità parrocchiale”. L’attenzione principale è rivolta al tradizionale incontro della Madre con il Figlio risorto – l’Affruntata – prevista per il mattino di Pasqua. Il vescovo ha sottolineato che il suo svolgimento non deve creare legami non adeguati: al termine “le statue saranno riportate nelle rispettive chiese per la via più breve”. Da un’inchiesta della Dda di Catanzaro è emerso, infatti, l’interesse delle cosche per l’Affruntata. Il trasporto della statua di San Giovanni simboleggia, nell’immaginario collettivo della criminalità organizzata, la “detenzione del potere mafioso”. Il Decreto per le celebrazioni, i Pii esercizi e le processioni della Settimana Santa è stato emesso nel “paese delle apparizioni”, un territorio “segnato da gravissimi problemi che creano nei singoli situazioni di disagio interiore”.

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