Ci sono più colonnine elettriche che distributori di benzina, in Giappone. La notizia, riportata da Bloomberg, viene direttamente dalla Nissan, secondo la quale sarebbero attivi 40.000 punti di ricarica elettrica (comprese le colonnine domestiche) contro i 34.000 distributori di carburante fossile (ognuno dei quali può però servire più veicoli contemporaneamente).

Una volta fatta la tara ai numeri – non ha senso paragonare infrastrutture con costi di installazione e tempi di rifornimento così diversi fra loro – rimane però un dato di fatto: la rete di ricarica elettrica si sta espandendo con grande rapidità, almeno in Giappone. E più si espande, maggiore sarà la propensione degli automobilisti ad acquistare macchine elettriche, perché “l’ansia da batteria scarica” sarà mitigata dalla presenza di punti di rifornimento lungo la strada, in particolare quelli di ricarica rapida che in una mezz’ora fanno “il pieno” al 70 o 80%. La Nissan Leaf ha circa 135 km di autonomia, e secondo il sito giapponese della Casa oggi può contare sulla presenza di circa 6.500 punti pubblici di ricarica nel Paese (in Italia sono un decimo).

Il Giappone si dimostra all’avanguardia nelle infrastrutture anche per quanto riguarda le futura rete di distribuzione dell’idrogeno, incentivata economicamente dal governo. Toyota, Nissan e Honda hanno rinnovato pochi giorni fa l’accordo di collaborazione per accelerare la costruzione delle stazioni necessarie al funzionamento delle auto elettriche a fuel cell: Toyota e Honda commercializzeranno le prime vetture di serie già quest’anno.

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