La crisi ha fatto bene ai Paperoni italiani. Ora hanno più di 18,1 milioni di poveri
Negli anni della crisi le dieci famiglie italiane più ricche hanno visto quasi raddoppiare il proprio patrimonio. Fino a ritrovarsi in tasca più di quanto hanno, tutti insieme, i 18,1 milioni di connazionali più poveri. A rivelarlo è un’analisi di Repubblica su dati di Banca d’Italia e della rivista Forbes, che pubblica ogni anno la classifica dei “Paperoni” del mondo. Tra 2008 e 2013, è il risultato dell’indagine, le famiglie con i dieci maggiori patrimoni – una lista che negli anni è cambiata ma continua a vedere in testa la famiglia Ferrero, proprietaria della Nutella, seguita dalla coppia Miuccia Prada – Patrizio Bertelli e da Leonardo Del Vecchio – hanno accumulato 40 miliardi di euro, arrivando a possedere 98 miliardi. Un balzo in avanti del 70% rispetto ai 58 miliardi che avevano prima dello scoppio della crisi finanziaria. Nel frattempo il 30% più povero dei cittadini della Penisola perdeva invece terreno e vedeva scendere la propria ricchezza (immobili, denaro liquido, risparmi) del 20%, da 114 a 96 miliardi.
Insomma: in sordina, mentre l’economia perdeva colpi pochissimi grandi ricchi sono riusciti a “doppiare” un’enorme platea di cittadini che vivono del proprio stipendio. Unico aspetto parzialmente positivo è il fatto che la composizione della top ten è cambiata: sono scivolate verso il basso, scrive il quotidiano di Largo Fochetti, le dinastie che basano la propria ricchezza su concessioni pubbliche, investimenti immobiliari e finanziari e rendite di posizione. Come i Berlusconi, che negli ultimi cinque anni hanno perso 3,2 miliardi e sono scivolati dal terzo posto del 2008 al sesto. Al contrario, hanno scalato la classifica famiglie più impegnate nella creazione di valore e manufatti che vanno forte sui mercati esteri. Dai Ferrero e alla famiglia Perfetti (alimentare) a Prada, Luxottica, Armani, la Diesel di Renzo Rosso nel settore moda e lusso, fino a Stefano Pessina, fondatore e presidente della farmaceutica Alliance Boots, e ai Rocca, proprietari di Techint.