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Mi sento un ‘infiltrato’ nella sanità malata

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Rai 3 ha trasmesso sabato 13 dicembre la ricostruzione della “Clinica degli orrori” che racconta della sanità malata alla Clinica Santa Rita di Milano.

Intercettazioni originali, documentazioni, interrogazioni, lunghi minuti che raccontano di patologie, di ricoveri, di pazienti-clienti. Molte parolacce intercettate che evidenziano una pessima considerazione degli esseri umani scritti, inventati, dimessi e riammessi in reparti che dovrebbero curare e che invece fanno ammalare fino alla morte.

Brega Massone, l’”Arsenio Lupin della chirurgia” come ha scritto su un sms, ha cercato di bloccare la messa in onda della puntata senza riuscirci. La mia lotta per una sanità sana inizia nel 2003 ma proprio lo scandalo Santa Rita ha dato nuova linfa per porre #ilpazientealcentro.

Mi sono sentito anch’io un “infiltrato” nella sanità malata per cercare di imporre un metodo di controllo sulle prestazioni sanitarie che si basasse sui pazienti e non sulle cartelle cliniche.

Ho scritto diversi post sulla vicenda Santa Rita che ha cambiato nome con abile operazione di marketing con Clinica Città di Milano.
Solo la percezione del controllo riduce il rischio di abuso di prestazioni sanitarie non necessarie o addirittura peggiorative del bene del paziente.

“Cancella tutte le cose compromettenti dai computer” dice Brega Massone ad una sua collaboratrice. Sono sempre più convinto, come scrissi molto tempo fa che tali controlli sui pazienti associati alla gestione dei dati sanitari in mano ai pazienti con History Health possano ridurre il rischio di abuso della professione medica usata solo per guadagno lontano anni luce dall’articolo 32 della Costituzione Italiana.

“Trovare un medico disposto a controllare un altro medico è difficile”. Poniamo il cittadino-paziente al centro del mondo della sanità e la salute vincerà.

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