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Cannabis terapeutica, al via produzione in stabilimento militare. Farmaci nel 2015

I ministeri di Salute e Difesa hanno approvato il progetto pilota per la coltivazione a Firenze. Entro il 31 ottobre un gruppo di lavoro definirà il protocollo operativo. Lorenzin: "Esclusa l'autocoltivazione da parte dei pazienti"
Cannabis terapeutica, al via produzione in stabilimento militare. Farmaci nel 2015
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Lo Stato produrrà la cannabis terapeutica. E’ stato firmato l’accordo per un progetto pilota tra i ministri della Salute Beatrice Lorenzin e della Difesa Roberta Pinotti. Entro il 31 ottobre verrà costituito un gruppo di lavoro che definirà un protocollo operativo per la programmazione delle operazioni da compiere: la quantificazione dei fabbisogni in relazione alle patologie da trattare, la fitosorveglianza da esercitare, le verifiche da effettuare e le tariffe da applicare ai prodotti. Oggi una fiala di farmaco cannabinoide arriva a costare anche 900 euro. La firma dell’accordo è partita da una proposta dei deputati della commissione difesa del Movimento 5 stelle il 19 marzo 2014, i quali avevano presentato un’interrogazione rivolta proprio ai ministri della Salute e della Giustizia. Poche settimane fa la notizia del via libera.

Il ministro della Salute ha spiegato: “Dopo l’approvazione da parte del Consiglio superiore di sanità della ricerca del gruppo di lavoro, nel 2015 arriveranno i primi farmaci. Il fabbisogno di materia prima è di circa 80-100 chilogrammi l’anno. Il protocollo non prevede che le aziende farmaceutiche possano produrre il principio attivo della cannabis terapeutica”. Lorenzin aggiunge che i farmaci con la sostanza attiva: “costeranno meno della metà di quanto ora si spende per importare il principio attivo, circa 15 euro al grammo. La produzione abbatterà ancora di più i costi e ci garantisce la sicurezza necessaria. Non è assolutamente il primo passo per permettere l’autocoltivazione da parte dei malati”.

Sarà lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze ad occuparsi della coltivazione e della fabbricazione della sostanza attiva a base di marijuana. Responsabilità dello stabilimento anche il confezionamento della stessa in imballi da distribuire su richiesta delle Regioni e Province Autonome alle farmacie territoriali e ospedaliere. Queste ultime allestiranno le preparazioni magistrali da dispensare dietro presentazione di ricetta medica. Se a prescrivere saranno anche i medici di famiglia “lo decideranno i tecnici che elaboreranno il progetto e poi il Consiglio superiore di sanità che lo valuterà”.

“Sono favorevole al fatto che chi ha competenze faccia la prescrizione” ha aggiunto il ministro della Sanità che ha ribadito: “Il progetto pilota è la risposta ai pazienti con patologie gravi come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi multipla. Persone che necessitano dei farmaci con il principio attivo della cannabis. Non bisogna confondere l’accordo con l’uso delle droghe, che è un altra cosa. Tante sostanze stupefacenti sono usate nella farmacopea. Drogarsi fa male, sfatiamo qualsiasi mito”.

Lo Stabilimento fiorentino, nato nel 1853 dà lavoro a 80 persone e nuove persone verranno assunte per rispondere “alle nuove esigenze” ha detto il maggiore generale chimico farmaceutico Giocondo Santoni. La sede è stata scelto perché unisce “le capacità con la sicurezza della sorveglianza militare” ha detto Pinotti. “Le capacità che le forze armate hanno sviluppato nel tempo devono essere sfruttate per metterle a disposizione”. Il ministro della Difesa ha precisato poi che c’è tutto lo spazio necessario per il fabbisogno nazionale e “anche per l’esportazione”. 

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