Alla fine Elon Musk ha scelto il Nevada, lo Stato americano conosciuto per le miniere e il gioco d’azzardo di Las Vegas: mica male per uno che vuole scommettere forte sulle batterie agli ioni di litio. Dopo mesi di trattative con cinque diversi Stati, il fondatore della Tesla ha deciso che l’enorme fabbrica “Gigafactory” destinata a produrre le batterie per i suoi modelli elettrici nascerà nei dintorni di Reno, nel nord-ovest dello Stato. “Non solo sarà la più grande fabbrica di batterie di tutto il mondo”, ha detto Elon Musk durante la conferenza stampa nella capitale, Carson City, “ma sarà più grande di tutte le attuali fabbriche di batterie sommate insieme”.

Musk ha aggiunto che il Nevada non è lo Stato che ha proposto il pacchetto di incentivi più alti, ma è stato comunque scelto perché è quello “capace di fare le cose più velocemente”. E la Tesla ha fretta, perché nel 2017 vuole lanciare la Model 3, un’elettrica compatta dal prezzo abbordabile, intorno ai 35.000 dollari. “La Gigafactory è vitale per il futuro di Tesla e ha lo scopo di rendere accessibile l’auto elettrica, che è stato il nostro obiettivo fin dall’inizio”, ha aggiunto Musk. Secondo il locale Reno Gazette-Journal, fra gli elementi decisivi per la scelta del Nevada ci sono anche la vicinanza alla fabbrica che assembla le vetture, in California, e la presenza nello Stato (in particolare nella miniera di Winnemucca) di giacimenti di litio, metallo essenziale per la costruzione delle batterie.

Riguardo alla fabbrica, Musk ha spiegato che è stata progettata con una sezione “a diamante”, in modo da evitare sbancamenti troppo importanti (l’edificio avrà quasi un chilometro quadrato di superficie, e da non dover rimuovere troppa terra), e che sarà orientata perfettamente da nord a sud, così che i movimenti all’interno dello stabilimento possano essere mappati via Gps e che i pannelli solari sul tetto abbiano l’orientamento giusto. Nell’immagine diffusa dalla Tesla, infatti, si legge che l’energia necessaria sarà da fonti rinnovabili e che la Gigafactory, nel complesso, sarà a “impatto zero”.

Per il Nevada, la scelta della Tesla è un ottimo affare: la Gigafactory occuperà circa 3.000 persone, che salgono a 22.000 se si considera l’indotto. Lo Stato contribuirà con sgravi fiscali per 1,3 miliardi di dollari, ma secondo i calcoli del giornale locale di Reno, per ogni dollaro investito lo Stato ne guadagnerà 80. Per la Tesla, invece, la Gigafactory rappresenta una grande scommessa: richiederà un investimento complessivo di 10 miliardi di dollari, condiviso con il partner Panasonic, e produrrà batterie a sufficienza per mezzo milione di elettriche l’anno: un’enormità, considerando che i piani per il 2014 sono di consegnare 35.000 vetture.

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