Massimo Giuseppe Bossetti si dice tranquillo. Mentre i carabinieri del Ris di Parma setacciano centimetro dopo centimetro i suoi due veicoli, alla ricerca di tracce che lo possano incastrare, il muratore di Mapello, unico indagato per l’omicidio di Yara Gambirasio, non mostra segni di preoccupazione. A dichiararlo è uno dei suoi due legali, Claudio Salvagni, che mercoledì 2 luglio si è recato nella sede del Ris per assistere ai rilievi sull’auto e sul furgone di Bossetti. “Il nostro assistito è assolutamente tranquillo, ci ha così tanto rassicurati su questi rilievi, che non siamo preoccupati. Credo che non troveranno niente, perché non c’è nulla da trovare”.

Salvagni è arrivato poco dopo le 9 nella sede del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, per essere presente ai rilievi cominciati nella giornata di martedì primo luglio, su disposizione del pm Letizia Ruggeri. I militari dovranno controllare e analizzare la Volvo V40 e il furgone cassonato Iveco Daily appartenenti a Bossetti e sequestrati dopo il suo arresto. Si cercano tracce biologiche, ematiche, residui di peli o capelli, segni. Qualsiasi cosa che possa eventualmente essere ricondotta a Yara e a quello che accadde quasi quattro anni fa. Qualcosa che possa completare il quadro investigativo e supportare le accuse a carico del muratore di Mapello.

Ma il legale di Bossetti dubita che si possano individuare prove ai danni del suo assistito, e non perché è passato troppo tempo dall’omicidio della ragazza. “Non si troverà nulla perché non c’era nulla” ha ripetuto all’uscita dalla caserma dei carabinieri. Per tutta la mattina Salvagni ha assistito al lavoro dei Ris, che ieri era stato seguito dai consulenti delle due parti, per Bossetti Monica Omodei (per conto di Sarah Gino) e per i Gambirasio Giorgio Portera. Nella prima giornata sono state effettuate operazioni per individuare reperti biologici, mentre mercoledì le operazioni sono state finalizzate alla ricerca di impronte digitali, i cosiddetti rilievi dattiloscopici. A finire per prima sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri è stata l’automobile del muratore, mentre il furgone sarà analizzato giovedì 3 luglio.

Massimo riserbo per ora su quanto trovato, sui rilievi portati a termine e su eventuali tempistiche nelle risposte delle analisi, che potrebbero arrivare anche tra settimane. “Le attività sono in corso, è ancora presto per avere dei riscontri” ha spiegato l’avvocato Salvagni, che nei prossimi giorni non sarà a Parma ad assistere alle operazioni, impegnato a seguire le altre vicende del caso, a studiare le carte e valutare la linea difensiva con la collega Silvia Gazzetti. “In ogni caso – conclude – abbiamo la massima fiducia nel lavoro del Ris”.

Articolo Precedente

Svuota carceri, Cordova: lo Stato ‘indulgente’ e l’illusione della legalità

next
Articolo Successivo

G8 Genova, Sap: “Assurdo chiedere risarcimento ai poliziotti”

next