I nomi più noti sono quelli di Ilda Boccassini, Francesco Greco e Ferdinando Pomarici. Ma anche altri due pm dovranno sfilare a breve davanti al Csm per chiarire tutti gli aspetti dello scontro che si è aperto alla procura di Milano, con la presentazione dell’esposto a Palazzo dei marescialli con il quale l’aggiunto Alfredo Robledo ha accusato il capo dell’ufficio Edmondo Bruti Liberati di irregolarità nell’assegnazione dei fascicoli: si tratta di Nunzia Gatto, l’aggiunto che coordina l’Ufficio esecuzione della procura di Milano e Filippo Spiezia, il pm della Procura nazionale antimafia che aveva mosso rilievi alla Dda di Milano, guidata da Boccassini. Ma le nuove audizioni, spaccano i consiglieri: dividono le due Commissioni incaricate di affrontare il caso che fanno scelte diverse, tant’è che ascolteranno insieme soltanto Pomarici e Greco, probabilmente il 13 maggio; e al loro interno separano i consiglieri di sinistra- che avrebbero voluto chiudere il caso subito sulla base del lavoro già compiuto – dai laici di centro-destra e dai togati delle correnti più moderate, intenzionati ad allargare il più possibile il raggio dell’attenzione. E danno il segno che difficilmente la vicenda potrà essere chiusa prima della scadenza del mandato del Csm in carica, i cui componenti a luglio dovranno essere rinnovati.

La Prima Commissione, che deve decidere se ci sono gli estremi per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale ascolterà soltanto Greco e Pomarici: al primo, secondo la denuncia di Robledo, sarebbero stati assegnati da Bruti i procedimenti sul San Raffaele e sulla Sea che invece sarebbero spettati al suo Dipartimento, competente sui reati contro la pubblica amministrazione; il secondo è stato convocato perché in una riunione alla procura di Milano avrebbe contestato la scelta del procuratore di avocare il fascicolo sul direttore del Giornale Alessandro Sallusti, condannato per diffamazione, per chiedere per lui la detenzione domiciliare. Non è passata invece la richiesta del relatore Mariano Sciacca (Unicost) di ascoltare su questa stessa vicenda Gatto, che invece sarà sentita il 12 maggio, dalla Settima Commissione (il cui compito è verificare se Bruti ha violato i criteri organizzativi dell’ufficio, una circostanza che,se verificata, potrebbe pesare quando a luglio l’incarico del procuratore dovrà essere rinnovato). Lo stesso giorno sarà sentita anche Boccassini, a cui Robledo contesta soprattutto l’assegnazione del procedimento Ruby, e a cui presumibilmente la Commissione chiederà conto pure dei contrasti con la procura nazionale antimafia, anche alla luce di quanto emergerà dall’audizione di Spiezia, in programma il 6 maggio prossimo.

Bruti e Robledo invece sono stati già sentiti dal Csm. Tra gli atti depositati c’è una lettera in cui l’aggiunto denuncia la richiesta di ritardare una iscrizione nel registro degli indagati, quella dell’ex presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, e una frase rivolta dall’attuale capo dei pm all’attuale aggiunto: “Ricordati che sei qui per i voti di Md”

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