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Savona, ragazza violentata a scuola: arrestati quattro studenti

L'episodio è avvenuto il mese scorso. La ragazza, minorenne, è stata trascinata negli spogliatoi, poi i compagni hanno abusato di lei. In seguito si è confidata con i genitori, che hanno sporto denuncia ai carabinieri
Savona, ragazza violentata a scuola: arrestati quattro studenti
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Trascinata negli spogliatoi della scuola e violentata dai compagni. Quattro studenti dell’istituto alberghiero Migliorini di Finale Ligure (Savona) tra i 15 e i 16 anni sono stati arrestati e sottoposti a misure cautelari dal gip del Tribunale di Genova con l’accusa di avere sottoposto una loro compagna minorenne a varie forme di atti sessuali dopo averla trascinata negli spogliatoi dell’istituto. La ragazza – ha fatto sapere il suo avvocato – ha abbandonato la scuola.

I quattro ragazzini sono stati prelevati dai carabinieri nelle loro abitazioni di Loano, Pietra Ligure e nel Finalese e accompagnati nelle comunità di Genova, Alessandria, La Spezia e Massa Carrara. Saranno interrogati uno per uno, con l’aiuto di uno psicologo, e saranno assistiti dai loro avvocati. 

I fatti risalgono a alcuni giorni fa: secondo le testimonianze della vittima e di alcuni suoi compagni di scuola, uno dei ragazzi l’avrebbe presa sottobraccio e portata nei bagni dove sarebbe stata costretta a un rapporto orale. Sembra che gli altri tre abbiano assistito alla scena, forse aspettando il loro turno. La ragazzina è stata salvata dall’intervento di un insegnante che passava vicino alle toilette e ha sentito rumori strani provenire dall’interno. I compagni di scuola dei quattro sostengono che la vittima “ha mentito. Nessuno di loro avrebbe mai fatto una cosa del genere”.

“Prima di muovere accuse così pesanti sarebbe necessario sentire tutte le persone che si trovavano lì in quel momento”, ha detto uno degli insegnanti della classe frequentata dai ragazzi protagonisti della violenza sessuale sulla compagna. “Soprattutto prima di pendere decisioni così drammatiche – ha proseguito – come quella di arrestare i ragazzini e mandarli in comunità. Si dovrebbero avere le idee più chiare”. Il preside Luca Barberis ha aggiunto che “la scuola aspetta in silenzio. Non vogliamo che le parole abbiano un effetto di disturbo nei confronti della magistratura che sta procedendo con un’indagine di grande delicatezza”. Barberis ritiene “doveroso astenersi da qualsiasi commento. Quando la magistratura avrà terminato le indagini, prenderemo i provvedimenti del caso ma abbiamo bisogno della massima chiarezza”.

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