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Pd, via libera unanime alle regole del Congresso. Primarie l’8 dicembre

Ratificato dalla direzione nazionale del Partito democratico il regolamento uscito dall'Assemblea nazionale. Confermata la convocazione del congresso. Nonostante le polemiche, resta l'articolo dello statuto che prevede automaticamente la candidatura del segretario alla carica di capo del governo
Pd, via libera unanime alle regole del Congresso. Primarie l’8 dicembre
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La direzione nazionale del Partito democratico approva il regolamento per il congresso nazionale. Voto quasi unanime, uno solo l’astenuto. La data per le primarie è confermata l’8 dicembre prossimo. Solo pochi giorni prima in Assemblea nazionale l‘odissea di un accordo che sembrava non arrivare. In chiusura dei lavori infatti, non era stato raggiunto il quorum sulla modifica dello statuto: a creare malumori la proposta di “separare” la figura del segretario da quella del candidato premier. A mettersi di traverso Rosy Bindi, Pippo Civati e i veltroniani, con qualche sospetto per i renziani.

Approvato quindi il regolamento senza la modifica più discussa. “Stiamo lavorando per fare il congresso nei tempi previsti”, ha commentato Davide Zoggia al termine della direzione. E a chi gli chiede se, in caso di crisi, il congresso potrebbe slittare, il responsabile organizzazione risponde: “Se ci fosse una precipitazione delle cose, la direzione deciderà per il meglio. E’ l’organo che può decidere” se modificare il percorso. La direzione, è stato concordato, sarà convocata in modo permanente in questi giorni. 

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Il testo prevede che entro le 20 dell’11 ottobre vengano depositate alla commissione nazionale le candidature alla segreteria con le relative liste programmatiche. Candidature che devono essere sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’assemblea nazionale uscente oppure da un numero di iscritti compreso tra i 1.500 e 2.000 distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo. In ciascun collegio può essere presentata una lista collegata a ciascun candidato alla segreteria.

Possono votare alle primarie gli elettori al momento del voto iscritti al Pd e quelli che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrati nell’albo pubblico delle elettrici e degli elettori”. Resta il contributo di due euro. Per quel che riguarda le liste a sostegno delle candidature, il regolamento prevede che “in ciascun collegio può essere presentata una lista collegata a ciascun candidato alla segreteria. Sono ammesse le liste presenti in almeno la metà dei collegi di una circoscrizione regionale. Le liste devono essere sottoscritte da almeno 50 iscritti in ciascun collegio”.

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