Il terreno è scivoloso per tutte le amministrazioni. Non importa quale sia la casacca. Lo sa bene Pizzarotti, che da oltre un anno combatte, senza successo, contro l’accensione dell’impianto di Ugozzolo. E ora lo sta imparando anche la giunta di Modena, dove poco dopo ferragosto la maggioranza di centrosinistra in comune è andata in frantumi, a causa del potenziamento dell’inceneritore autorizzato da Provincia e Comune e sostenuto dal Pd. Una battaglia combattuta a colpi di comunicati stampa e dichiarazioni poco tenere, regalate in pasto ai social network. Il tutto mentre gli ex-grillini, Sandra Poppi e Vittorio Balestrazzi, raccolgono adesioni per una doppia manifestazione di protesta per le vie della città.

A far scoppiare il caso è stato il via libera, firmato dalla Provincia il 14 agosto, per la trasformazione dell’inceneritore da impianto di smaltimento a impianto di recupero energetico. Una provvedimento che accoglie le richieste della multiutility Hera, e che di fatto cancella i limiti territoriali, aprendo le porte anche a rifiuti solidi urbani, provenienti da fuori provincia. La determina ha fatto insorgere i vendoliani di Sel, poco inclini a digerire la decisione di annullare le frontiere. Per questo pochi giorni dopo hanno diffuso una nota, in cui si parla di “offesa alla comunità” e si chiede a Comune e Provincia un dietrofront sul tema rifiuti. “Si tratta di un’autorizzazione rilasciata senza nessun tipo di confronto e informazione” ha attaccato Gianni Ballista, coordinatore provinciale di Sel. “Anche se siamo sicuri che le autorità politiche della nostra Provincia diranno che si è trattato di un mero fatto tecnico”.

Un braccio di ferro interno alla maggioranza comunale, che rischia di modificare gli equilibri politici e disegnare nuove alleanze a pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2014. Quelle che decideranno il successore del sindaco Pd, Giorgio Pighi. Ma non è l’unico fronte aperto. Negli ultimi giorni infatti lo scontro sull’inceneritore si è spostato sulle pagine Facebook, con un durissimo botta e risposta tra il capogruppo Pd in consiglio comunale, Paolo Trande, e Roberto Vezzelli, ex-presidente di Legacoop, oggi nell’orbita dell’associazione ambientalista vicina al centrosinistra, Modena Attiva.

“L’autorizzazione dimostra ancora una volta che sul tema ambientale, e in particolare sul tema dei rifiuti e dell’incenerimento, la logica che vince è quella di Hera e dei suoi piani imprenditoriali decisi sulla testa della comunità locale e con la connivenza silenziosa e succube delle amministrazioni locali e del Pd” scrive Vezzelli sulla sua pagina. Rincarando la dose dopo alcuni giorni, con un post dove si parla di “truppe cammellate” del Pd, “armate di studi epidemiologici e scese in campo per difendere la determina della Provincia”. Questa volta il riferimento è al capogruppo Trande, fin dall’inizio sostenitore della riclassificazione dell’impianto modenese, che replica apostrofando Vezzelli come “uno stalker molesto di Facebook”.

Insomma, la partita tra le diverse anime del centrosinistra locale è aperta. E c’è da scommettere che proprio sul capitolo ambiente si giocherà buona parte della sfida elettorale dell’autunno. Intanto nel fine settimana sono in programma due presidi di protesta, uno davanti al Comune e un altro davanti alla sede della Provincia, organizzati dal gruppo Modena salute ambiente insieme a comitati cittadini, per contestare l’ampliamento dell’impianto deciso alla vigilia di ferragosto.