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Maestri disoccupati, andate a lavorare gratis per il Comune!

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I disoccupati si mettano a disposizione per lavorare gratuitamente per il Comune. È’ l’appello che in questi giorni ha lanciato il sindaco leghista di Soncino, Francesco Pedretti, a chi nella sua comunità non ha lavoro. Mancano i soldi per acquisire nuovo personale, per appaltare i lavori di giardinaggio e il primo cittadino della cittadina cremonese ha estratto dal cilindro un’idea che mi tocca personalmente essendo un precario della scuola che ogni 1 luglio entra a far parte della grande squadra dei milioni di disoccupati. Per un attimo ho immaginato maestri, professori, giovani medici, fisici, ingegneri e architetti con ramazza e paletta in giro a pulire la città. Gratis. Insomma cornuti e mazziati.

Cornuti dal momento che nostra “moglie”, il ministero della Pubblica Istruzione, quest’anno non ha ancora chiarito se e quando le ferie non godute ci saranno pagate. Prima alcuni dirigenti si sono affrettati con tanto di circolare a “consigliare” ai docenti di prendere ferie a giugno specificando che in caso contrario non sarebbero state pagate. In un secondo momento a seguito di un confronto sindacale il ministero faceva un passo indietro dichiarando che sarebbero state monetizzate. Da allora assistiamo ad un balletto burocratico tipico dell’Italia. Il Miur ribadisce quotidianamente il suo impegno a chiarire i problemi di interpretazione sulla decorrenza delle norme introdotte dalla spending review e dalla legge di stabilità 2013. Di contro il Mef adotta strumenti di rapporto con le scuole che intervengono con interpretazioni restrittive e cercano di scaricare la responsabilità di scelte che riguardano i diritti dei lavoratori sui dirigenti e sui direttori e fissa scadenze insostenibili per la trasmissione degli atti delle scuole.

Intanto gli insegnanti precari non hanno visto ancora e non vedranno presto un solo centesimo di euro per le ferie non godute.

Mazziati perché ora qualcuno pensa di usare la nostra professionalità come se fossimo “schiavi” dello Stato. Chi insegna a leggere e scrivere può benissimo mettersi a tappare buche o a strappare l’erba lungo le strade. Il tutto gratuitamente. L’atteggiamento di quel primo cittadino della Lega Nord, costituisce un precedente pericoloso: prima o poi potrebbero essere in tanti a lanciare un simile appello.

Quel sindaco non sa che la realtà è un’altra: migliaia di insegnanti che restano senza lavoro durante il tempo estivo fanno ripetizioni in nero; si arrangiano a fare traduzioni, qualcuno si improvvisa cameriere pur di sbarcare il lunario. Eccolo il curriculum del precario. Cornuto e mazziato gratuitamente. 

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