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Letta: “Non vogliamo un autunno caldo, ma di riconciliazione. Il 2014 sia la svolta”

Il primo ministro intervistato dalla tv greca Alpha Tv cerca di tranquilizzare il Paese e garantisce che i prossimi mesi saranno all'insegna del compromesso e della comprensione dell'opinione pubblica: "Dobbiamo fare in modo che il 2014 sia l'anno della svolta per l'Europa"
Letta: “Non vogliamo un autunno caldo, ma di riconciliazione. Il 2014 sia la svolta”
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Nessun rischio di avere un autunno caldo. A cercare di rassicurare gli animi e calmare le acque di una tensione politica con poche intenzioni di andare in vacanza, ci pensa il premier Enrico Letta. Intervistato dalla Tv greca Alpha Tv, ha infatti ricordato la volontà di trovare un compromesso: “Non vogliamo un autunno caldo e di tensioni ma di riconciliazione con la pubblica opinione, con i lavoratori, i giovani esasperati per gli anni che hanno vissuto. Dobbiamo lavorare tutti per un autunno di riconciliazione”.

Il futuro secondo Letta, non è per forza negativo: “Dobbiamo”, ha aggiunto, “far sì che il 2014 sia l’anno della svolta per l’Europa”. Un’idea che aveva ribadito anche poco prima di partire per la Grecia: “Voglio portare l’idea che l’Europa debba essere speranza perchè se è vista come disperazione non abbiamo alcuna soluzione per il futuro. Abbiamo nel 2014 una grandissima occaisone: la Grecia presiederà l’Ue nella prima metà e poi l’Italia nella seconda metà: una grande occasione per far sì che il 2014 sia l’anno di svolta per l’Europa diversa, che ascolta, migliore, che guarda al futuro, che si concentra sul lavoro e con il Mediterraneo al centro”, ha aggiunto il premier.

“Il prossimo Parlamento europeo verrà eletto in un clima che può essere o di riconciliazione o di grande tensione. Se verrà eletto in un clima di riconciliazione verranno premiate le forze politiche che guardano all’Europa in positivo, che la vogliono cambiare ma in positivo”. Così ha ribadito Enrico Letta alla Tv greca Alpha Tv: “Se sarà eletto in un clima di tensione, il Parlamento europeo vedrà premiate le forze più anti europee o euroscettiche. Sarebbe un fatto molto negativo, ecco perchè c’è bisogno di agire e i prossimi mesi sono importanti”.

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