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Papa Francesco a Lampedusa: corona di fiori in mare e incontro con i migranti

All’arrivo nell’isola, Bergoglio è stato salutato dall’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e dal sindaco Giusi Nicolini. Sul molo Favarolo, intanto, il gruppo di 50 profughi ha intonato canzoni di preghiera dedicata a Maria in suo onore
Papa Francesco a Lampedusa: corona di fiori in mare e incontro con i migranti
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Papa Francesco a Lampedusa per incontrare i migranti. Il Pontefice è atterrato poco prima delle nove, dopo neanche un’ora di volo dall’aeroporto romano di Ciampino. E’ iniziato così il primo viaggio apostolico del Pontefice. E negli stessi minuti in cui il Falcon 900 dell’Aeronautica militare con a bordo Bergoglio ha toccato il suolo dell’isola, un barcone con 165 migranti (tra cui 4 donne) ha attraccato al molo Favaloro. All’arrivo nell’isola delle Pelagie, terra più a sud del continente, ribattezzata ‘la Porta d’Europa’ e che ha accolto negli anni migliaia di migranti, Francesco è stato salutato dall’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, e dal sindaco Giusi Nicolini.

Francesco, poi, è salito a bordo di una motovedetta della Guardia costiera, accompagnato da un corteo di barche di pescatori e, di fronte al porto, ha lanciato in mare una corona di fiori, in ricordo dei migranti che hanno perso la vita nelle traversate. Sul molo Favarolo, intanto, il gruppo di 50 profughi ha intonato canzoni di preghiera dedicata a Maria in suo onore. Il Papa è arrivato e li ha salutati uno ad uno, stringendo loro la mano e sorridendo. “Vi ringrazio per la vostra accoglienza. Prego per voi, anche per quelli che non sono qui” ha detto Bergoglio. Subito dopo è salito a bordo della Campagnola e si è diretto verso il campo sportivo dove celebrerà messa. Ad attenderlo 16mila persone, canti e tripudio di bandiere. In prima fila, invece, i migranti.

E’ stata proprio la notizia degli “immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte”, diventata per lui “una spina nel cuore che porta sofferenza” a spingerlo ad andare sull’isola, ha detto, per “risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta”. Di fronte alle morti in mare, ha aggiunto, “domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi, anche in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada a drammi come questo”.

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