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Lavoro, Letta al presidente del Consiglio Ue: “Fare di più o avremo gente contro”

Il presidente del consiglio italiano scrive a Van Rompuy avvertendo che "se l'Ue non è capace di intervenire per risolvere il problema della disoccupazione, aumenteranno i sentimenti di frustrazione e risentimento, che faranno crescere i movumenti populisti e anti-europei"
Lavoro, Letta al presidente del Consiglio Ue: “Fare di più o avremo gente contro”
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Il premier Enrico Letta avverte Bruxelles. “Se l’Unione europea non è capace di intervenire per risolvere la disoccupazione, finirà per alimentare sentimenti di frustrazione e risentimento”, ha scritto in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Ue, Van Rompuy, “facendo crescere movimenti populisti ed anti-europei“. Il presidente del consiglio italiano, rispondendo al messaggio con cui Rompuy ha annunciato che la lotta alla disoccupazione sarà al centro del prossimo vertice europeo di giugno, ha spiegato che questa è una “sfida prioritaria per l’Italia e per l’Europa, anche alla luce degli ultimi dati che dimostrano che il problema ha raggiunto livelli allarmanti praticamente in tutti gli Stati membri”.

Un messaggio che arriva poco prima del vertice a palazzo Chigi fra il premier Letta, il vicepremier Angelino Alfano e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni per fare il punto sui conti pubblici e sui futuri provvedimenti, in vista della possibile chiusura della procedura Ue per deficit eccessivo. Secondo fonti governative, se le risorse necessarie per far fronte a tutti i provvedimenti annunciati non rientrassero nei paletti europei, l’esecutivo riesaminerebbe le priorità a cui destinare i fondi. 

Pur riconoscendo che sul problema della disoccupazione sono stati fatti “passi avanti importanti” questi, sottolinea Letta, “non sono sufficienti. Vi sono diversi fronti su cui dobbiamo e possiamo fare di più”. Il premier ha ricordato che in Italia oltre 2,2 milioni di giovani si trovano senza lavoro e “senza misure straordinarie e mirate non sarà quindi possibile invertire questo trend”, aumentando il rischio che la disoccupazione giovanile diventi strutturale. “Certo, il ritorno a una crescita capace di generare occupazione giovanile di qualità e sostenibile nel tempo è “legato alla capacità dei sistemi nazionali di mantenere finanze pubbliche sane e di adottare riforme strutturali”, ha aggiunto, “ma molto dipende anche dalla cornice offerta dalle politiche dell’Unione”.

Letta ha concluso il messaggio con un appello. “Per combattere la disoccupazione tra i giovani dobbiamo mobilitare tutte le fonti di finanziamento possibili a livello europeo e accelerare le fasi preparatorie della nuova iniziativa per l’occupazione giovanile”, ha scritto, “in modo da poter procedere con l’erogazione dei primi finanziamenti già all’inizio del 2014″.

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