Il mondo FQ

La sigaretta elettronica fa male? Ers: “Non sono disponibili studi su sicurezza”

"Per ora non esistono dati certi in base ai quali dire se le sigarette elettroniche rappresentano un potenziale vantaggio o uno svantaggio per la salute" spiega Francesco Blasi, ordinario di malattie respiratorie all’università degli Studi di Milano, che pensa a un possibile rischio emulazione per i più giovani
La sigaretta elettronica fa male? Ers: “Non sono disponibili studi su sicurezza”
Icona dei commenti Commenti

Sigaretta elettronica in attesa di giudizio. “La posizione ufficiale dell’European Respiratory Society, condivisa anche dalla società scientifica americana, è che al momento non sono disponibili studi che ne evidenzino l’efficacia e la sicurezza, e che quindi autorizzino a consigliarle come mezzo per favorire la disassuefazione dal fumo di sigaretta“. E’ quanto precisa Francesco Blasi, presidente dell’Ers, in occasione di un convegno sull’aderenza dei pazienti alle terapie. “Per ora – puntualizza – non esistono dati certi in base ai quali dire se le sigarette elettroniche rappresentano un potenziale vantaggio o uno svantaggio per la salute. Ma se mi chiedete un’opinione personale – aggiunge l’esperto, ordinario di malattie respiratorie all’università degli Studi di Milano, rispondendo ai giornalisti – allora posso dire che mi chiedo quanto il fatto di veder fumare una sigaretta elettronica per strada possa incidere su un giovane”. Il rischio, cioè, è che la nuova moda scateni un meccanismo di emulazione.

Blasi invita a riflettere sulla presenza di negozi di e-cig vicino alle scuole, e su eventuali legami tra aziende produttrici di sigarette elettroniche e multinazionali del tabacco. Il numero uno della Società europea di malattie respiratorie ricorda che “il vizio del fumo, che riguarda tuttora il 20% circa degli italiani, determina un aumento del rischio di disturbi che assorbe e supera quello dello smog, che invece ha un ruolo maggiore nel determinare un peggioramento dei sintomi. Vivere in città o in campagna, dunque, modifica in modo marginale il rischio di malattie respiratorie se si cede alle sigarette”. Blasi, infine, mette in guardia anche contro il fumo di marijuana: “Potenzialmente può essere anche più pericoloso del fumo di normali sigarette – avverte – Oltre ai veleni legati al processo di combustione, e alle particelle liberate dalle sostanze contenute” negli ‘spinellì, infatti, “si possono inalare anche funghi e batteri che vanno direttamente ai polmoni. In termini di enfisema, quindi, i danni possono essere anche maggiori”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione