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Questo è un paese per poveri

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L’altra mattina camminavo in viale Monza, a Milano, e mi si è parata davanti una lunghissima fila di persone, a centinaia. Erano italiani e stranieri, giovani e non, persone normalissime, di quelle che incontri per strada o nei negozi. Ho domandato a ragazzo “cosa ci fa tutta questa gente in fila” e lui “facciamo la fila per prendere il pane…”. Se vi capita di passare la mattina presto in viale Monza 335, troverete una fila lunghissima davanti ai cancelli dell’associazione laica Pane quotidiano .

Questa folla eterogenea che ha il volto del nostro collega d’ufficio, della cassiera al supermercato, del ragazzo egiziano che ci consegna la pizza a domicilio è l’Italia di oggi. Il nostro è un paese che si sta impoverendo sempre di più, non è una novità, lo sappiamo. Quello che non conoscevamo ce lo ha detto la Caritas nel suo nuovo rapporto riguardante la povertà nel nostro paese nel 2012: gli italiani che si sono rivolti alla Caritas sono aumentati del 33,3%. Oltre 6 milioni di pasti sono stati erogati dalle mense dell’associazione in un anno, pari a una media di 16.514 al giorno. Sono sempre loro, le donne con il 54,4% quelle che chiedono più aiuto. I coniugi sono il 49,9% mentre -questo fa riflettere- chi si rivolge per assistenza non è più l’emarginato senza casa ma è chi ha un domicilio (83,2 %).

Il quadro dipinto è nero e il welfare è incapace di gestire questa povertà che colpisce sempre di più quella famosa fascia media, ormai ridotta a sopravvivere. Sarebbe confortante se la politica si adoperasse per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, o almeno dimostrasse senso morale. Purtroppo l’unica morale che la classe politica di oggi dimostra è: soldi, soldi e soldi….altro non vedo.

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