Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera

L’evasione fiscale “è un’emergenza” che richiede “provvdimenti d’emergenza”. Perché la cifra sottratta al fisco ogni anno in Italia è “di 120 miliardi di euro”. Così Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate, risponde al garante della Privacy Francesco Pizzetti, che pochi giorni fa aveva definito l’inasprimento dei controlli fiscali deciso dal governo Monti “uno strappo allo Stato di diritto”, foriero di “un controllo sociale spaventoso”. Befera, intervenuto a una conferenza stampa, ha anche annunciato prossime novità sulla mediazione tributaria per le liti minori, novità in partenza il primo aprile, e sul redditometro.

“Abbiamo 120 miliardi di evasione e a fronte di questa emergenza bisogna prendere provvedimenti di emergenza”, ha affermato Befera. Quanto ha detto il Garante, ha aggiunto, “ha una sua logica” e Pizzetti “deve tenere una sua posizione”. D’altronde, ha concluso, lo stesso Pizzetti “ha sostenuto la necessità in un momento di difficoltà del Paese di andare avanti su questa strada con tutte le cautele necessarie”.

Befera ha sottolineato l’importanza della mediazione tributaria, che “assolutamente non è un condono, ma significa trovare subito una soluzione a una controversia”. La mediazione tributaria, obbligatoria per le liti tra contribuente e Fisco fino a 20 mila euro, “è diretta ad alleggerire il lavoro delle Commissioni tributarie che potranno dedicare più attenzione alle cause di maggior valore”, ha spiegato Befera. “Le liti che potenzialmente si possono chiudere grazie al nuovo istituto sono più di 110 mila, il 66% del contenzioso”.

Nessuna anticipazione, invece sull’attesa riforma del redditometro. “Vogliamo che il redditometro sia un prodotto efficace e di facile utilizzo. Preferiamo prenderci più tempo ma farlo bene”, si è limitato a dire il numero uno dell’Agenzia, confermando che lo strumento di verifica “sarà pronto entro giugno 2012”.

Infine una battuta sul caso Maradona: ”Non abbiamo notizie in tal senso. Quando le avremo le verificheremo”. L’ex calciatore aveva annunciato qualche giorno fa, in un’intervista a Sky, l’intenzione di chiudere il suo contenzioso tributario con l’Italia, per poter rientrare nel nostro paese senza problemi.

No di Pdl, Pd e Lega alla black list dei negozi. Intanto arriva un no bipartisan alle liste selettive di commercianti, segnalati per la non emissione di scontrini, dalle quali l’amministrazione fiscale può attingere per fare i controlli. La misura è contenuta nel decreto legge sul fisco, che si trova all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, ma emendamenti soppressivi sono stati presentati da Pdl, Pd e Lega. Sono 5 gli emendamenti in realtà non abrogano ma attenuano la norma. Le proposte di modifica chiedono di sopprimere la norma che consente all’Agenzia delle entrate di elaborare, nell’ambito dell’attività di pianificazione degli accertamenti, di stilare delle liste selettive di contribuenti che sono stati ripetutamente segnalati in forma non anonima per non aver emesso lo scontrino.

Articolo Precedente

Industria, crolla il fatturato a gennaio. Bene il settore dei prodotti petroliferi, auto in calo

next
Articolo Successivo

Ventiquattro miliardi persi nei derivati, di chi è la colpa?

next