Ci sarà un articolo 41 bis della Costituzione? Forse no, ma resta la gravità di quanto sta accadendo alla Camera dei deputati.
In queste ore, nel pieno di una grave crisi etica e sociale, la maggioranza berlusconiana sta cercando di stravolgere l’articolo 41 della Costituzione e di espellere dal testo la necessità di contemperare la libera inziativa privata con la ricerca del bene comune e dell’utilita sociale.

La parola che odiano è “utilità sociale” perchè mal sopportano tutto quello che attiene all’interesse generale, al bene comune, alla prevalenza del diritto sull’arbitrio.

Forse non ce la faranno perché per cambiare una norma costituzionale ci vogliono due letture, centinaia di votazioni alla Camera e al Senato,  la maggioranza qualificata, altrimenti si corre il rischio che possa essere il referendum a far saltare l’imbroglio berlusconiano-leghista.

Il solo fatto che ci provino, tuttavia, conferma la natura “estrema e selvaggia” di questa maggioranza, politicamente morta, ma ancora pericolosa per le pulsioni eversive che la tengono in vita.

Sarà bene non dimenticare, infine, che il ministro Calderoli che ha messo mano al nuovo testo dell’articolo 41 della Costituzione, è il medesimo che, dopo aver partorito la legge elettorale, la definì una “autentica porcata”. Questa volta, senza aspettare il suo pentimento, potremmo già definire l’ultima sua creatura legislativa “la porcatissima”.

PERCHÉ NO

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